Giancarlo Prete, Fred Williamson, George Eastman, Ennio Girolami sono solo alcuni dei nomi che i cultori del cinema italiano degli anni '70 – '80 dovrebbero avere bene a mente e riconoscere in questo film; un cast, a ben vedere, quasi inarrivabile, ma non mi soffermerò oltre su queste frivole ma interessanti informazioni, dato che sono facilmente reperibili in rete (imdb, su tutti).
Siamo in un futuro imprecisato e il pianeta è stato devastato da una guerra nucleare, Scorpion (Giancarlo Prete) è il classico eroe solitario, in perenne lotta per la sopravvivenza in un mondo che ormai non ha più niente da offrire, se non la speranza di incontrare qualcuno per cui valga la pena vivere.
Altri superstiti si organizzano come possono per portare avanti le loro esistenze, alcuni affidandosi a predicatori che promettono l'arrivo in terre fertili e incontaminate, altri seguendo un leader violento e sanguinario: One (George Eastman) che con i suoi Templar ha come ultimo scopo nella sua vita quello di eliminare ogni traccia di vita sopravvissuta.
La storia si articola con la lotta tra One e Scoprion, acerrimi nemici, l'uno per portare a termine il suo piano malvagio e il secondo semplicemente per continuare a vivere.
Una cosa che sicuramente colpisce lo spettatore è la varietà dei personaggi e le loro particolarità, che non vengono (come spesso accade) esplicate al pubblico, portando allo sviluppo degli stessi nel corso dello svolgimento della storia, ma si tratta bensì di persone già fatte e formate, che hanno già una propria esistenza prima dell'inizio del film, come se quanto visto dalla macchina da presa sia uno scorcio, una intrusione nelle loro vite.
Così troviamo Nadir (Fred Williamson) armato di arco e frecce dalla punta esplosiva, il gruppo dei Templar con le loro gerarchie e diatribe interne capitanato da One e il suo secondo, Shadow (Ennio Girolami), senza dimenticare il giovanissimo meccanico di fiducia di Scorpion (Giovanni Frezza), un asso con la fionda, tutti con il proprio passato, a volte comune, degli ideali e degli obiettivi e i loro futuri rimarranno, alla fine della visione, in sospeso...
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