tag:blogger.com,1999:blog-61252375181820413912024-03-21T10:33:27.614+01:00Scena MadreIl blog parla di cinema in generale, raccogliendo recensioni, commenti e critiche, oltre alle migliori scene, spaziando tra cult e b-movie di ogni genere e sorta.
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[NB: Le recensioni potrebbero essere pubblicate anche altrove]Dukehttp://www.blogger.com/profile/12794374144210656505noreply@blogger.comBlogger169125tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-55131180902558871092013-01-17T23:39:00.001+01:002013-07-06T10:46:21.591+02:00Lana e Andy Wachowski, Tom Tykwer: Cloud Atlas<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Sei storie ambientate in sei differenti periodi storici, sei temi differenti raccontati in esse e l'unico aspetto che le accomuna sono gli attori che le recitano ed un certo pensiero di fondo ricorrente.<br />
Un progetto cinematografico tratto dall'omonimo libro di David Mitchell, un film ambizioso pieno di enormi potenzialità, ma che purtroppo non collimano al meglio e non fanno di <i>Cloud Atlas</i> il capolavoro che sarebbe potuto essere.<br />
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Facciamo un pò di chiarezza, per coloro che non vogliono andare a vederlo alla cieca ed avere confusione durante le quasi 3 ore di film.<br />
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Alla regia ci sono i fratelli Wachowski (<i>Matrix</i>) e il regista tedesco Tom Tykwer (<i>Lola Corre</i>) che si sono spartiti l'unità di ripresa dei sei episodi nel seguente modo.<br />
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I fratelli Wachowski hanno diretto 3 episodi:<br />
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<li><u>Il Viaggio nel Pacifico di Adam Ewing</u> (1849): racconta di un giovane avvocato (Adam Ewing appunto, impersonato da Jim Sturgess) dell'alta borghesia statunitense che si reca a Chatham Islands nel Sud della Nuova Zelanda per concludere un contratto a nome del suocero. I due temi di questa storia sono la <b>discriminazione razziale</b> e l'<b>abolizione della schiavitù</b>.</li>
<li><u>La Preghiera di Sonmi 451</u> (2144): si svolge a Neo Seul (Corea del Sud) in un futuro distopico e totalitarista dove il clone Sonmi 451 (impersonata da una brava Bae Doona) viene liberata da un gruppo di ribelli che vedono in lei la salvezza e la rinascita dei valori. Temi portanti di questo episodio sono i <b>poteri</b> sempre più <b>forti</b> delle <b>multinazionali</b>, l'<b>insostenibilità economica</b> e la <b>produzione</b> massiccia di <b>carne</b> per l'<b>alimentazione umana</b>.</li>
<li><u>La Storia di Zachry nelle Isole Hawaii in una dimensione post-Apocalittica</u> (2312): qui siamo invece in un futuro che è regredito ad uno stato primitivo che idolatra la dea Sonmi e vede Tom Hanks impersonare il pastore Zachry che deve vedersela dai cannibali Kona (il cui capo è un Hugh Grant irriconoscibile) e da un demone che gli "suggerisce" cattive idee (un grande Hugo Weaving). In questa storia l'argomento principale è l'<b>organizzazione religiosa</b> ed il <b>culto</b>.</li>
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Il regista tedesco Tom Tykwer ha diretto invece questi altri 3 episodi:</div>
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<li><u>Lettere da Zedelghem</u> (1936): il protagonista è un giovane musicista gay di nome Robert Frobisher (Ben Wishhaw) che, in forma epistolare, racconta al suo compagno di Cambridge Rufus Sixsmith del suo soggiorno a Zedelghem, vicino ad Edinburgo, in compagnia del celebre ed anziano musicista Vyvyan Ayris (uno straordinario Jim Broadbent). Qui viene trattato il tema della <b>discriminazione omofoba</b>.</li>
<li><u>Half-Lives, il primo caso di Luisa Rey</u> (1972): La protagonista di questo racconto è Luisa Rey (Halle Barry), una giovane giornalista che, durante una sua inchiesta circa la sicurezza di una centrale nucleare vicino a San Francisco, si troverà invischiata in una brutta situazione perchè in possesso di alcune informazioni confidenziali. Conoscerà anche un anziano Rufus Sixsmith e verrà a sapere delle lettere che Robert Frobisher gli spedita mentre si trovava in Scozia. Il tema portante è il <b>potere</b> delle <b>compagnie energetiche</b>.</li>
<li><u>L'orribile impiccio del signor Cavendish</u> (2012): un anziano editore (Jim Broadbent) viene ricattato dai fratelli di uno scrittore/criminale (Tom Hanks) e chiede aiuto a suo fratello (Hugh Grant) che lo spedisce in ospizio. Qui dovrà vedersela con una stronzissima infermiera (Hugo Weaving, fantastico) e trovare un modo per fuggire da quella "prigione". Questo episodio, seppur caratterizzato da una notevole vena comica, è incentrato sulla <b>senilità</b> e sul <b>becero modo</b> della<b> società di trattare gli anziani</b>.</li>
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Durante il film vedrete che i numerosi componenti del cast andranno ad impersonare anche 3 o 4 personaggi diversi, in ognuno dei sei periodi storici. Questa secondo me la punta di diamante del film, perchè ci mostra quanto certi attori siano versatili (sapientemente camuffati), uno su tutti: Tom Hanks.<br />
Cloud Atlas si pone l'obbiettivo, oltre che di trattare questi delicati argomenti, di legarli l'uno con l'altro secondo un pensiero new age, governato da termini quali il destino, la reincarnazione e i numerosi <i>déjà-vu</i> che colpiscono i vari personaggi all'improvviso come fossero frammenti di una vita precedente. I vari episodi non hanno tutti lo stesso pathos e vengono narrati in modo segmentato, non lineare, perciò magari non sarà del tutto facile seguirne il decorso, accorgersi dei dettagli e prestare attenzione ai dialoghi (per niente banali). Gli episodi più riusciti sono "l'orribile impiccio del signor Cavendish" e "la preghiera di Sonmi".<br />
Purtroppo il film, per quanto spettacolare, profondo e recitato con stile; trasmette una sensazione di incompiutezza. Insomma, il cerchio non si chiude a dovere e ogni episodio risulta troppo distaccato dagli altri, nonostante la volontà di legarli l'uno con l'altro sotto il segno del destino e delle conseguenze che si ripercuotono nei secoli toccando varie persone, le cui esistenza teoricamente intrecciate tra loro da eventi passati.<br />
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In ogni caso il film va visto, magari più di una volta e la lettura del libro è caldamente consigliata dal sottoscritto. Concludo aggiungendo che Cloud Atlas, forte di un budget di 100 milioni di dollari, non è una produzione hollywoodiana, ma bensì tedesca ed indipendente.<br />
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<b>Voto: 7</b><br />
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<br />Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-69456430681906306992013-01-16T10:59:00.000+01:002013-07-06T10:46:05.726+02:00Quentin Tarantino: Django Unchained<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Tarantino è tornato. Dopo il più che buono <i>Inglourious Basterds, </i>ora<i> </i>ci propone il vecchio west nella sua personale versione, che ogni tanto strizza l'occhio verso i spaghetti-western da lui tanto ammirati, ma non pensate nemmeno lontanamente che abbia voluto emularli. Era <i>da Kill Bill vol. I </i>che non mi esaltava così tanto un suo film. Spettacolare e bastardo, i dialoghi forse non sono all'altezza di <i>Pulp Fiction</i> ed è forse un bene, perché così riusciamo ad apprezzare in toto un film che altrimenti sarebbe stato valido solo per 2-3 scene, mentre la restante parte fungeva da contorno opaco. Quentin si avvale di un gruppetto di attori di assoluto spessore e fama: l'ottimo Christoph Waltz che, abbandonate le vesti di generale SS del precedente film tarantiniano, impersona un particolare dentista tedesco che a tratti, nella prima parte del film, toglie i riflettori al protagonista Jamie Foxx (Waltz candidato ai premi oscar 2013 come attore non protagonista). Un Leonardo di Caprio nella parte del cattivo che, a sorpresa, gli riesce piuttosto bene e ce ne da prova in una scena topica del film. Samuel L. Jackson irriconoscibile nel ruolo del "maggiordomo-mentore" di colore del latifondista e schiavista Calvin Candie (Leonardo di Caprio), impersonando meravigliosamente lo stereotipo del vecchio nero, e stronzissimo, che ha sposato di buon grado la compagnia dei padroni bianchi e quindi di detestare e insultare i suoi simili (memorabile). Infine Jamie Foxx che non mi ha convinto molto, non per demerito suo, ma bensì perché è stato sovrastato dagli altri elementi presenti nel film. E a proposito di questo, una nota speciale alla colonna sonora è d'obbligo. Oltre ai vari omaggi di Tarantino verso le canzoni che hanno reso celebri i film di <i>Django</i> impersonati da Franco Nero (bella la scena del suo cameo) e pure il tema di <i>Lo Chiamavano Trinità, </i>non si può rimanere impassibili quando partono le prime note di "100 Black Coffins" di Rick Ross... una canzone hip-hop?!? Si, ma per quanto non c'entri nulla col film, si adatta maledettamente bene alla scena del film che la sorregge. Infine "Who Did That To You" di John Legend è sublime, una canzone che accosteremo per sempre a questo Django di Tarantino.<br />
Inutile raccontarvi la trama, vi basti guardare il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=uALPPuJcnGQ">trailer</a> per farvi l'idea, ma attenzione; come spesso accade questi filmati non rendono giustizia al film in sè, nella sua totalità, perciò guardatelo con riserva.<br />
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Se vi è piaciuto <i>Il Grinta</i> dei fratelli Coen e apprezzate la regia di Tarantino, non resterete delusi. Se invece siete fans sfegatati degli spaghetti western ed in particolare del Django originale, vedete di non partire prevenuti e godetevi semplicemente il vecchio West alla Tarantino, apprezzandone la musica e le scene d'azione. Ne vale la pena.<br />
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<b>Voto: 8</b><br />
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<br />Anonymousnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-77999708640609765052012-08-03T12:51:00.002+02:002012-08-03T12:51:43.962+02:00Stuart Hazeldine: Exam<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPOB-koApJ-RaXD5vgc0i7G3hKJVyHQcveENkJFmtGhJLBBnUo-IEX-Ody_5H7tJmqSne9rBagi7eNyYZQvZna8EFFtVumn1wSzSkkbkSRogJ5KjoClfPWwJdAgyz8Vk_X8jPEE-XpPeMs/s1600/exam-poster1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPOB-koApJ-RaXD5vgc0i7G3hKJVyHQcveENkJFmtGhJLBBnUo-IEX-Ody_5H7tJmqSne9rBagi7eNyYZQvZna8EFFtVumn1wSzSkkbkSRogJ5KjoClfPWwJdAgyz8Vk_X8jPEE-XpPeMs/s400/exam-poster1.jpg" width="400" /></a></div>
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Otto candidati per un posto di lavoro tra i migliori che si possano immaginare. Peccato che nessuno sappia esattamente di cosa si tratti. L'unica cosa certa, è che porterà un sacco di soldi e per questo ognuno è disposto a tutto pur di avere la meglio sugli altri.</div>
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Le regole sono semplici: non rivolgere la parola alla guardia né al responsabile della selezione, non rovinare il proprio foglio. Ogni candidato ha davanti una domanda, per la quale è richiesta una risposta. Non lasciare la stanza. In tutti questi casi si verrà squalificati. Ottanta minuti per rispondere.</div>
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Tutti cercano di mettersi subito al lavoro, ma ciò che si trovano davanti non è semplice come si aspettavano. Ognuno ha davanti a sé un foglio. Per tutti, si tratta di un foglio bianco, che riposta unicamente il numero assegnatogli. Nessuna ulteriore indicazione, nessun indizio. Ma soprattutto, nessuna domanda.</div>
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Ai candidati non è però proibito parlare tra di loro e muoversi liberamente all'interno della stanza e così iniziano a cercare, tutti assieme, una soluzione all'enigma. I tentativi sono numerosi, ma nessuno di questi porta a risultati soddisfacenti. Con il passare del tempo crescono l'insicurezza e la sfiducia l'uno nell'altro. In un'escalation di tensione che sfiora la follia e che vede uscire dalla stanza uno alla volta tutti i candidati, solo uno supererà la prova, trovando la soluzione che, bisogna proprio che lo dica? Era davanti ai loro occhi fin dall'inizio.</div>
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A volte registi famosi fanno film inguardabili, altre volte registi in erba fanno dei grandi film. Questo è il secondo caso. Un esordio molto interessante e ben strutturato, capace a tratti di far saltare il cuore in gola, ma anche di far girare gli ingranaggi del cervello dello spettatore, fino all'ultimo desideroso di giungere a capo dell'arcano. Un buon prodotto nell'insieme, che vale la pena di esser visto, non solo dagli amanti del genere.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-67636431028674854232012-08-03T12:00:00.001+02:002012-08-03T12:00:59.832+02:00Cube - Trilogia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG39CX0jif7znBtFNRZ_4upwdyf1IjnMkkrQap-vQnNlxhvABSouNvQjce7qhRPL01qa7uZlmV1_GZNkT2OFU5l0RtK3zt1pCyLiA_P0GX_R7zv50JdwGanGYcOMmt5Vb9yZmkC4S17vCw/s1600/Cube_The_Movie_Poster_Art.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG39CX0jif7znBtFNRZ_4upwdyf1IjnMkkrQap-vQnNlxhvABSouNvQjce7qhRPL01qa7uZlmV1_GZNkT2OFU5l0RtK3zt1pCyLiA_P0GX_R7zv50JdwGanGYcOMmt5Vb9yZmkC4S17vCw/s320/Cube_The_Movie_Poster_Art.jpg" width="226" /></a></div>
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Primo vero e proprio lungometraggio di Vincenzo Natali, Cube è una produzione canadese del 1997. Già a colpo d'occhio si capisce che il lavoro non ha un grande budget, ma la sua forza non sta tanto in effetti speciali ed ambientazioni mozzafiato, ma piuttosto nell'opposto, cioè nel creare un'atmosfera cupa e claustrofobica all'interno di un ambiente pericoloso e apparentemente senza via d'uscita.</div>
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In quello che ben presto i protagonisti scopriranno essere un enorme cubo, le insidie sono maggiori di quelle che ci si possa aspettare e trovare un modo per scappare non è realmente così semplice come può sembrare in un primo momento. Il fulcro del film è, come già detto, di intrappolare lo spettatore in quella enorme macchina della morte, nella quale una manciata di persone a caso deve decidere se collaborare per trovare la via d'uscita o far valere la legge del più forte nella propria corsa verso la salvezza, sempre che esista.</div>
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Il film in sé si regge in piedi prevalentemente per le teorie matematiche su cui si basa, lasciando forse non sufficiente spazio alla caratterizzazione dei personaggi (ma comunque senza tralasciarla completamente), punto sul quale si sarebbe potuto insistere per creare un lavoro più completo. Ma l'innovazione che sta dietro il concetto di base della pellicola può essere sufficiente a non far scadere un prodotto che tutto sommato è gradevole e che non sente eccessivamente il peso di una produzione sicuramente non milionaria.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8rCmdub_kDlwX-WzPmtjylxuD_wsEh_-Q1gPIYdquVV1DgxnQCOe2XT7etgBRhqxSx-t1ywt0M0qAyMORlJAyIVvAcmJeJkFgByJ8ZQJBj5lAZrRVyXlFNfIv58vj7G4K9NcNa0XsJWMy/s1600/2002-cube_two_hypercube-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8rCmdub_kDlwX-WzPmtjylxuD_wsEh_-Q1gPIYdquVV1DgxnQCOe2XT7etgBRhqxSx-t1ywt0M0qAyMORlJAyIVvAcmJeJkFgByJ8ZQJBj5lAZrRVyXlFNfIv58vj7G4K9NcNa0XsJWMy/s320/2002-cube_two_hypercube-1.jpg" width="221" /></a></div>
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Lascia invece più spazio alla psicologia il secondo capitolo, Hypercube, di Andzrej Sekula del 2002, oltre a fare un uso più esteso di effetti speciali (a volte una piuttosto pacchiana computer grafica, ma che non cade nel ridicolo). Qui oltre ad avere un panorama più ampio sulle vite degli intrappolati, iniziamo poco alla volta a scoprire chi si cela dietro tutto ciò. Se nel primo film non troviamo alcuna spiegazione, nel seguito invece possiamo dirci soddisfatti di venire a capo di alcuni quesiti rimasti prima irrisolti.</div>
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Nel complesso anche il secondo capitolo si difende e porta degnamente avanti l'idea originale di Natali, aggiungendo ulteriori elementi come la struttura del cubo resa ulteriormente più complessa con l'inserimento di una quarta dimensione.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzECu7Em4hvUUvEeOLB70lU7mRohw1XMSMnYY3xrRIMAabnFCJ1TosxlEe4aih3jJo5jJG5AcKt1LcfglLeTz5Fj9Ck7qiRxXhEvVfTfkq7ANn0u4rV1FNXjyKOSrmRbn5-CDEDjUaOUNk/s1600/Cube-Zero-2004-%25E2%2580%2593-Hollywood-Movie-Watch-Online.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzECu7Em4hvUUvEeOLB70lU7mRohw1XMSMnYY3xrRIMAabnFCJ1TosxlEe4aih3jJo5jJG5AcKt1LcfglLeTz5Fj9Ck7qiRxXhEvVfTfkq7ANn0u4rV1FNXjyKOSrmRbn5-CDEDjUaOUNk/s320/Cube-Zero-2004-%25E2%2580%2593-Hollywood-Movie-Watch-Online.jpg" width="225" /></a></div>
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Di tutt'altra pasta è Cube Zero, datato 2004, per la regia di Ernie Barbarash, che avendo lavorato allo screenplay di Hypercube forse si sente in grado di scrivere e dirigere questo prequel veramente poco ispirato e noioso. Qui l'azione si svolge prevalentemente all'esterno del cubo, dove troviamo due semplici impiegati che devono lavorare alla sua gestione. Non dirò di più sul contenuto della pellicola perché rischio di farmi scappare qualche spoiler sicuramente poco gradito e mi limiterò perciò a sconsigliare questo film, un po' come i due seguiti di Matrix e dimenticarne l'esistenza. Vanno bene i primi due, il terzo è bocciato su tutta la linea.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-22254475344655089372012-06-23T11:56:00.001+02:002013-11-08T13:37:01.011+01:00Drew Goddard: The Cabin In The Woods<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-zshn5fPUJdM/UnzaNE3guqI/AAAAAAAACIY/FESw_23BJ9w/s1600/cabin-in-the-woods-poster-hi-res-405x600.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-zshn5fPUJdM/UnzaNE3guqI/AAAAAAAACIY/FESw_23BJ9w/s1600/cabin-in-the-woods-poster-hi-res-405x600.jpg" height="320" width="216" /></a></div>
<span style="background-color: white;">Immaginatevi un mix (riuscitissimo) de </span><b style="background-color: white;">La Casa 2</b><span style="background-color: white;"> e </span><b style="background-color: white;">The Cube</b><span style="background-color: white;"> e preparatevi a un'ora e mezza di comicità e horror vecchio stile come non se ne vedevano da molto tempo.</span></div>
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<i>The Cabin in the Woods</i> ha in sè tutti gli elementi per attirare gli occhi dello spetattore sullo schermo, inoltre a renderlo "originale" è la cornice entro la quale si svolgono i fatti. Il bosco e la casa di legno non sono altro che elementi all'interno di un laboratorio, isolato dall'ambiente circostante mediante un'invisibile rete magnetica. Un gruppo di ragazzi non potrà immaginare cosa gli aspetterà di vivere durante il week end al lago, presso la casetta di legno e ancora meno sapere cosa si cela sotto la superficie.</div>
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Il film, nonostante duri solo un'ora e mezza, è divisibile in due parti: la prima è un classico soggetto horror in linea con <b>La Casa 2</b>, da cui tra diversi spunti ma li sviluppa in un modo che è direttamente collegato con la seconda parte della pellicola, più sullo stile di <b>The Cube</b> per poi sfociare in un mix tra questi due film cult.</div>
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<span style="text-align: justify;">Insomma, non si tratta del solito horror anni '80 con un gruppetto di ragazzi che va a passare il fine settimana nel bosco, nulla infatti è lasciato al caso e, se è vero che molti elementi si ispirano a ben più famose pellicole</span><span style="text-align: justify;"> clichè horror, riesce perfettamente nell'intento di dar vita a un nuovo genere di horror.</span></div>
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Lo spettatore avrà modo di godere di tutti gli elementi del caso durante la durata del film, scene comiche ma non banali, che vanno proprio a criticare le sceneggiature dei film horror di una volta (esempio: "dobbiamo dividerci così riusciamo a lavorare meglio" e il genio di turno risponde stizzito "ma parli sul serio?!"), poi scene di suspance e da slasher movie non mancheranno affatto e saranno di grande impatto.</div>
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Nella seconda parte invece avremmo modo di assistere a scene d'azione cariche di adrenalina, ma non voglio rovinarvi lo spettacolo a cui andrete ad assistere.</div>
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<b>Voto: 8</b>Anonymousnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-3712408413778307042012-06-10T00:45:00.001+02:002012-06-10T00:46:48.419+02:00Ridley Scott: Prometheus<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-EAvu0-xFNFk/T9PAnu8zD8I/AAAAAAAABCI/3yQ6FDCWYB8/s1600/poster-large.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://3.bp.blogspot.com/-EAvu0-xFNFk/T9PAnu8zD8I/AAAAAAAABCI/3yQ6FDCWYB8/s400/poster-large.jpg" width="270" /></a></div>
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<b> </b><i><br /><u></u></i></div>
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<u><b>Breve Sinossi</b></u></div>
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Nel 2089 una coppia di archeologi scopre un indizio sull'origine della razza umana, questa scoperta li porterà ad esplorare su un remoto satellite una struttura piramidale al cui interno si cela la verità su come il DNA umano comparve sul pianeta Terra.<br />
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<u><b>Recensione</b> </u><br />
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Il progetto inizialmente fu concepito come un prequel di Alien, ma ben presto Prometheus divenne l'intento per qualcosa di più esteso, l'ambizione di Ridley Scott fu quella di dirigere un film che potesse fungere da ponte tra la saga di Alien e tra un film "fanta-mitologico" sull'origine della razza umana.<br />
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Il film riesce pienamente nell'intento di colmare le lacune della saga e nel contempo a sviluppare una trama parallela (quella principale) che si discosta dall'universo di Alien e si concentra sul <u>come</u> la razza umana abbia avuto origine (Scott si avvale della Teoria della Panspermia, durante il film scopriamo qual'è stata la fonte che distruibuì il DNA primordiale sul nostro pianeta).<br />
Avvalendosi inoltre delle tecnologie di ripresa post-Avatar, Scott ci presenta scenografie che tolgono letteralmente il fiato, ci introduce ad elementi figurativi maestosi e solenni, grazie anche alla collaborazione con l'artista Giger (già collaboratore come visual artist in Alien e Aliens), per quasi due ore la colonna sonora ci guiderà attraverso scene d'azione spettacolari e momenti di pura suspance.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-bcOc24DLt3E/T9PRwx2vb2I/AAAAAAAABCc/vWQXY0W6Qao/s1600/prometheus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="http://1.bp.blogspot.com/-bcOc24DLt3E/T9PRwx2vb2I/AAAAAAAABCc/vWQXY0W6Qao/s400/prometheus.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Alla fine lo spettatore potrà dirsi soddisfatto perchè con un ritmo entusiasmante scoprirà nuovi elementi man mano che il film prosegue, i principali interrogativi verranno risolti e alla fine se ne aggiungeranno di nuovi, lasciando un finale aperto che fa sperare in un sequel che possa indagare ulteriormente su un Mondo (quello di Alien, degli Space Jockey che in Prometheus sono gli assoluti protagonisti) che lo stesso Ridley Scott ha definito già nel 1979 e che dopo 33 lunghi anni ci esalta ancora.<br />
<br />
<br />
<b>Voto: 9/10</b><br />
<br />
PS: ho scelto di non voler spoilerare nulla, poichè il film ad ogni scena descrive elementi nuovi (di natura organica e inorganica, a buon intenditore poche parole) e siccome il fine ultimo del film è di dare spiegazioni, evito di rovinarvi la sopresa. Spero solo che in questa mia breve recensione (forzatamente breve, vedi sopra) troviate lo stimolo in più per andarlo a vedere (il 19 ottobre in Italia, ma in altri paesi quest'estate) e vi assicuro che resterete con gli occhi fissi sullo schermo per tutta la durata del film.<br />
<br />
<br />
<br />Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-19794546258968473682011-11-21T19:18:00.001+01:002012-06-23T12:09:16.142+02:00Tom Six: The Human Centipede II<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAjIb-q9ISSVJFH4ifBr8zOEty48OQw4TVt3Ql0Oc6BvrWpqHafx1rnbNeMrwt_RnkhaNC9WLZ7AqLvQWmhGJkjbj-oWc2QvD1wXtfDxhG2dz4gcH-Ms_jtHOI3l6OPrDF23WJa9NHkb0D/s320/human-centipede2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div class="info-content">
100% medically INaccurate.
</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Se è fatto per far schifo, e credo proprio che sia questo il suo intento, allora ha colpito perfettamente il bersaglio. Ma non come possono credere i più, per la quantità di sangue e merda che traboccano e schizzano in giro durante tutto il film.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Attenzione, da qui in avanti spoilero tutto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Ma non c'è molto da rovinare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Non è un granché.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Fa cagare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Giuro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Allora perché fa schifo <i>The Human Centipede 2</i>, se non tanto per la componente splatter? Facile: il protagonista. Un ritardato ciccione di merda. Non me ne vogliano i ritardati ciccioni di merda, non è una cosa personale. Bene, ora metà di coloro che leggeranno la recensione (cioè circa una persona e mezza) salterà sulla sedia indignandosi perché non si può dire "ritardato ciccione di merda". Ma non siamo in tv e quindi si può. E aggiungerei pure che ci sono delle ottime motivazioni per questo appellativo. Eccole:</div>
<ul>
<li>ritardato - ha subito violenze dal padre da bambino e, nonostante abbia ormai raggiunto la mezza età, vive ancora con la madre che gli dà la colpa della prigionia del marito. Soffre di evidenti turbe mentali. Non parla, è ossessionato dai millepiedi e dal film <a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/07/tom-six-human-centipede.html"><i>The Human Centipede</i></a>. Ulteriore prova dei suoi disturbi è che non apre mai bocca se non per leccarsi le dita o urlare (di gioia o dolore a seconda dei casi);</li>
<li>ciccione - basta guardarlo, è grasso. Molto;</li>
<li>di merda - il fatto di essere malato non giustifica ciò che fa, ossia rapire, uccidere e torturare persone per il suo puro piacere. Chiunque faccia volontariamente il male del prossimo deve poter essere additato come stronzo. E tanto più se non fosse ritardato.</li>
</ul>
Ora, chiusa la piccola partentesi sul perché mi permetto di usare appellativi non politicamente corretti, proseguiamo con un piccolo riassunto della trama.<br />
C'è un ritardato ciccione di merda che si fissa di brutto su <a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/07/tom-six-human-centipede.html"><i>The Human Centipede</i></a>, talmente tanto da voler ripetere lui stesso l'esperimento, ma non con sole 3 persone. Bensì 12. Allora approfittando del suo lavoro di custode in un parcheggio, rapisce le sue vittime per attaccarle bocca-culo, dimenticando però di non avere la minima competenza in campo chirurgico, né tantomeno gli strumenti necessari ad una tale operazione.<br />
E chiaramente va a finire tutto in merda.<br />
<br />
Il protagonista riesce a trasmettere e sviluppare un senso di fastidio elevato e via via sempre crescente, che fa venir voglia di strangolarlo con le proprie mani, per porre fine alla sua e, soprattutto, alla propria sofferenza.<br />
<br />
Da vedere solo se si ha una particolare voglia di vedere una versione più degradata del capitolo precedente.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXR_z_Ra-SwZgr5nIyCgyBlFPpXJXuanzUmvlfcHDxhyaLHenxxpyQFogd3jsk1F48K67bfR3Yac2ObX_MaXS-Mer2XfDpTo2P8NvZtFCO2khwHnGtYjkTQrCNH_ZKEZo1R06D1G0nPH1S/s1600/human-Centipede-420x0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXR_z_Ra-SwZgr5nIyCgyBlFPpXJXuanzUmvlfcHDxhyaLHenxxpyQFogd3jsk1F48K67bfR3Yac2ObX_MaXS-Mer2XfDpTo2P8NvZtFCO2khwHnGtYjkTQrCNH_ZKEZo1R06D1G0nPH1S/s320/human-Centipede-420x0.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Provate a dirmi che <br />non vi vien voglia di fargli de male...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-16195246051664397502011-11-17T22:45:00.001+01:002011-11-17T23:09:33.987+01:00Gaspar Noé: Irreversible<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuM17823A9BhE0XE-yRJVO1auuRDKhHfg0As6g0UhxMNchyphenhyphenVSmLffvBTUPqzg8-S9msiJMCUz3UptZ-vLnXLr3jGD_B1t-tIx_qb28fM-IMGyOPGwT49m1RSFpZ50MzeyafT1N9o9uy2kF/s1600/irreversible.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuM17823A9BhE0XE-yRJVO1auuRDKhHfg0As6g0UhxMNchyphenhyphenVSmLffvBTUPqzg8-S9msiJMCUz3UptZ-vLnXLr3jGD_B1t-tIx_qb28fM-IMGyOPGwT49m1RSFpZ50MzeyafT1N9o9uy2kF/s320/irreversible.jpg" width="320" /></a></div>
Un film che è diventato famoso per una scena di stupro. Potrebbe bastare questo a descrivere <i>Irreversible</i>, che tanto scalpore ha fatto a partire dalla sua presentazione al festival di Cannes del 2002 (porto come esempio la recensione del <a href="http://www.guardian.co.uk/film/2002/may/25/cannes2002.cannesfilmfestival1">Guardian</a>). C'è chi apprezza questo genere e chi lo odia, difficile porsi nel mezzo. E visto che non mi piace fare le cose facili, mi metto esattamente a metà tra l'adorazione e il disgusto, giusto per ricordare cosa ho provato al vedere <a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/08/srdjan-spasojevic-serbian-film-srpski.html"><i>A Serbian Film</i></a>.<br />
<br />
<br />
Perché l'adorazione:<br />
Scoprire poco alla volta i fatti che hanno preceduto una vicenda di violenza, addentrandosi nella vita dei personaggi seguendo un filo cronologico che invece di sciogliersi si arrotola, un viaggio nel tempo a ritroso che svela la verià poco alla volta, mostrando la vita dei protagonisti nella loro semplicità e, perché no, tristezza e pateticità. Lo stile della telecamera in continuo movimento può risultare fastidioso, ma in gran parte delle occasioni regala un senso di autenticità alla pellicola.<br />
<br />
Perché il disgusto:<br />
Una violenza esagerata, che scopre la orrida realtà senza usare mezzi termini. Violenza fisica e carnale, lanciata sullo schermo per disgustare e annichilire lo spettatore, apparentemente senza motivo. Ma il motivo c'è ed è quello di creare un riflesso nella nostra testa, che ci faccia rendere conto del male che possiamo farci con i nostri errori e con le nostre scelte. E se anche spesso è colpa nostra, non sempre possiamo fare qualcosa per evitare il peggio. E quando il peggio arriva, ormai è troppo tardi per tornare indietro e pentirsi per ciò che si è o non si è fatto. La realtà a cui ci mette davanti questo film è dura e dolorosa, ma non possiamo negarla.<br />
<br />
Di certo non una visione per tutti. Ci vuole un po' di stomaco. Ma soprattutto di testa, altrimenti si rischia di vederlo solamente per lo schifo che ci mette davanti agli occhi e non per (anche) i contenuti più profondi, celati ai più.<br />
<br />
Nel cast segnaliamo Monica Bellucci, Vincent Cassel e Albert Dupontel.<br />
<br />"Le temps detruit tout", il tempo rovina tutto, e <i>Irreversible</i> ce lo dimostra nel migliore dei modi.<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-71383624439483510952011-11-17T18:25:00.001+01:002011-11-17T23:09:52.739+01:00Tarsem Singh: Immortals<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvaxyQdV9NxrmJgpL56U9c3IRewtljfOXp2rtk7g_IINQGTGI5kNYBBk7r5KSts4x5AiuWyn9AQ-Hw6AvgQ7MfQvKgRiVS1g3xs74iZ_Qy6PKWTsKNlCF2dpjUq7grzWyXq6tcck29SFCe/s1600/Immortals+movie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="361" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvaxyQdV9NxrmJgpL56U9c3IRewtljfOXp2rtk7g_IINQGTGI5kNYBBk7r5KSts4x5AiuWyn9AQ-Hw6AvgQ7MfQvKgRiVS1g3xs74iZ_Qy6PKWTsKNlCF2dpjUq7grzWyXq6tcck29SFCe/s640/Immortals+movie.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dai produttori di <i>300</i>... Immortals! Un film praticamente identico a <i>300</i> ma con lievissime differenze nella trama!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Non nutrivo grandi aspettative nei confronti di questo film, forse perché non sono un ammiratore del <a href="http://www.imdb.com/name/nm0802248/">regista</a> (<i>The Cell </i>e<i> The Fall</i>) o per la sfiducia che provo da un po' di tempo nei confronti degli scrittori alle -seppur quasi- prime armi (<a href="http://www.imdb.com/name/nm0663048/">Charley Parlapanides</a> e <a href="http://www.imdb.com/name/nm0663050/">Vlas Parlapanides</a>), come era capitato nel caso di <a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/07/nimrod-antal-predators_18.html"><i>Predators</i></a>. Ciò che probabilmente ha incuriosito gran parte degli spettatori è stata la sbandierata produzione, la medesima di <i>300</i>, con il quale infatti questo <i>Immortals</i> ha un bel po' in comune.<br />
<br />
Trama: il giovane Teseo vuole vendicarsi contro Iperione (un più che mai truce <a href="http://www.imdb.com/name/nm0000620/">Mikcey Rourke</a>) , Re conquistatore che gli ha distrutto il villaggio e ucciso la madre. Nel provarci, si troverà a dover guidare i greci nella lotta contro quest'ultimo, intenzionato a liberare i titani, acerrimi nemici degli Dei dell'Olimpo.<br />
<br />
Tra un grido di vendetta, un amoreggiamento e qualche incursione di Dei desiderosi di dare una mano (nonostante l'assoluta contrarietà di Zeus ad intervenire negli affari degli umani), la corsa contro il tempo di Teseo per salvare quel che resta del mondo ellenico si fa sempre più frenetica e gli orrori della malvagità di Iperione si fanno sempre più pressanti. Ma con l'aiuto dell'oracolo (<a href="http://www.imdb.com/name/nm2951768/">Freida Pinto</a>) riuscirà ad andare fino in fondo alla questione.<br />
<br />
Nulla da eccepire dal punto di vista tecnico, di qualità molto elevata come ci ha del resto abituato il cinema di Hollywood, ma non si può non storcere almeno un po' il naso di fronte alla storia poco originale se non addirittura a tratti banale o prevedibile. Al regista, Tarsem Singh,va riconosciuta una spiccata abilità nell'uso della macchina da presa, soprattutto nei grandi spazi aperti e non è necessario essere critici esperti per notare il tocco dei produttori di <i>300</i>, soprattutto negli stili di combattimento e nelle coreografie.<br />
<br />
Risulta forse troncato il finale, come spesso capita troppo sbrigativo, ma nell'insieme è godibile e si lascia guardare senza problemi, senza lasciare questioni poco chiare o irrisolte ma, sempre per rimanere fedeli alla tradizione, lasciando aperta la possibilità di un seguito.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-51967820423925602822011-11-09T16:38:00.000+01:002011-11-09T16:38:56.195+01:00Parte il Science Plus Fiction 2011Ricevo e pubblico la newsletter de La Cappella Underground:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Al via domani, giovedì 10 novembre, l’undicesima edizione di <strong>Science+Fiction – Festival Internazionale della Fantascienza</strong>, che ritorna sugli schermi del <strong>multiplex Cinecity / The Space</strong> (Torri d’Europa) a Trieste <strong>dal 10 al 13 novembre 2011</strong>.
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
Un’edizione intensa, ricca di prestigiosi ospiti e di attese anteprime, a partire dal film di apertura, <strong>Monsters di Gareth Edwards</strong>
(il regista sarà presente in sala), pellicola low budget già diventata
un caso cinematografico, che mescola road movie, sci-fi e romance; e
dall’ultimo lavoro di Werner Herzog, il documentario <strong>Cave of Forgotten Dreams</strong>, girato in 3D e incentrato sulla Grotta Chauvet in Francia, famosa per i suoi dipinti preistorici.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
Inoltre, in occasione
della Giornata Mondiale della Scienza, come evento inaugurale di Trieste
Science+Fiction in collaborazione con l'International Centre for
Theoretical Physics verrà proiettato il documentario <strong>Abdus Salam. The Dream os Symmetry</strong>,
diretto da Diego Cenetiempo e scritto da Giuseppe Mussardo, dedicato
al grande scienziato fondatore dell'ICTP di Trieste e Premio Nobel per
la Fisica nel 1979. La proiezione è a ingresso libero.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
Una grande giornata
inaugurale, in attesa dell’arrivo a Trieste di George Romero che da
venerdì sarà ospite della kermesse e che nei prossimi giorni riceverà il
Premio Urania d’Argento alla Carriera per mano del maestro del brivido
Dario Argento. Intanto, la città si è preparata ad accoglierlo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
In concomitanza con il festival e negli spazi del centro cittadino, prenderanno il via due iniziative collaterali. Presso i <strong>Giardini di Piazza Sant'Antonio</strong> dal 9 al 13 Novembre <strong>SpaceOpera</strong>
di Matteo Gagliardi. Un viaggio nel sistema solare di 40 minuti a bordo
di un'astronave aliena, con voce narrante di Ottavia Piccolo e colonna
sonora d'eccezione: "The Planets" di Gustav Holst, primo film a 360° di
produzione italiana proiettata all'interno di una cupola itinerante
metallica di 7 metri per 50 posti disponibili. Spettacoli dalle 10 del
mattino alle 10 di sera ogni ora, ingresso ridotto per accreditati
Science+Fiction.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
Inoltre, il festival si lega ancora una volta all'arte e alla scienza promuovendo, giovedì 10 novembre alle 16.30 presso la <strong>Sala Comunale d'Arte</strong> (piazza Unità d'Italia, 4), una dimostrazione del <strong>CuBIT</strong>,
ideato da Alessio Iurman, nell’ambito della sua mostra personale
CuBIT-La forma del pensiero razionale. L’autore dimostrerà il
funzionamento di questo suo bizzarro oggetto che sta a cavallo tra
l'arte concettuale e la scienza. CuBIT è un inedito “abaco” per il
calcolo logico elementare, con funzioni solo in parte simili a quelle
che la storica Tavola Pitagorica riveste per il calcolo aritmetico.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
Maggiori informazioni su <span style="color: blue;"><span style="text-decoration: underline;"><a href="http://www.scienceplusfiction.org/" target="_blank">www.scienceplusfiction.org</a></span></span> e presso l’Infopoint del festival all’Hotel Continentale (via San Nicolò 25).</div>
</blockquote>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-2135692228373684522011-09-15T08:46:00.000+02:002011-09-15T09:26:32.855+02:00Andrzej Bartkowiak: Street Fighter - La leggenda (The legend of Chun Li)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX4OqUEznc1ydKmAzJagmhmtUHdnSkXhjcGb1jFBwZ4QOJwuNDkmi86bwjw2yoYSne0rGJ5s9ylOeK1PA1PkccqsaK2mZ_Pnyh5ccgxR8niZ7P906B9WSy43s30CGCrUs9EsIFqyQ_Lmk/s1600/la-locandina-italiana-di-street-fighter-la-leggenda-178622-500-x-714.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX4OqUEznc1ydKmAzJagmhmtUHdnSkXhjcGb1jFBwZ4QOJwuNDkmi86bwjw2yoYSne0rGJ5s9ylOeK1PA1PkccqsaK2mZ_Pnyh5ccgxR8niZ7P906B9WSy43s30CGCrUs9EsIFqyQ_Lmk/s320/la-locandina-italiana-di-street-fighter-la-leggenda-178622-500-x-714.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Per completezza, anche la locandina del film è brutta</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
</div>
Trama: Chun Li è una pianista famosa che ha praticato un po' di arti marziali nel tempo libero, ma a un certo punto abbandona tutto e va in Thailandia a far la poveraccia e a cercare il padre, rapito da Bison quando era piccola. Qui incontrerà qualche altro personaggio di Street Figher e faranno un po' a botte ogni tanto.<br />
<br />
Si tratta veramente di un filmaccio, ma non nel senso del primo Street Fighter con Van Damme, che era un'idiozia ma divertente perché era tutto molto ironico (volontariamente e involontariamente). Qui ci si prende decisamente troppo sul serio, propinando una sfilza di personaggi uno più odioso e stupido dell'altro, a cominciare dalla protagonista. Non so veramente che altro pensare quando vedo Chun Li che si fa la pettina del videogioco per andare in disco (con un'entrata in pista a trottola che mi ha causato un attacco d'ilarità) per sedurre la complice lesbica di Bison, o Bison stesso che da dittatore e leader di un'organizzazione paramilitare è trasformato in un mafiosetto leccato (con la ridicola sottotrama della figlia e della giovane moglie sventrata a mani nude); Vega vecchio e incapace fa scappar dal ridere, Balrog è la dimostrazione che Michael Clarke Duncan ha lasciato la parte buona della sua carriera alle spalle. La coppia di poliziotti che flirtano per tutto il film è insopportabile... in conclusione vien voglia di veder tornare Bison interpretato da Raoul Julia fare fuori tutta sta manica di deficenti (compreso il suo alter ego albino) e conquistare questo paese dell'estremo oriente popolato solo di occidentali a parte le comparse, come nei film di Godfrey Ho insomma.<br />
<br />
Bruttura veramente brutta, per di più con titolo italiano ingannevole così da far credere all'ingenuo videonoleggiatore che si tratti di un nuovo film su Street Fighter quando in realtà ci si ritrova a guardare <i>Julia - la strada della felicità</i> in versione arti marziali. E pure il doppiaggio italiano è da telenovela (se lo vedete vi scapperà da ridere ogniqualvolta sentirete pronunciare Shadaloo "sssciadalàu").Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-19775512412595844702011-08-31T02:12:00.001+02:002011-11-17T23:52:31.984+01:00André Øvredal: The Troll Hunter<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRaK-3NJNT07UmXJ0WLOsT-Wi5kENdWi1h5aD3O80uOpTCwrZVfIafaVQSntsQ1S6e4rYZW5IqUcXZ_55LGj7SzcGy5jlZ5I2feFrIKqQQqp6uX8sddrXbrrCfQhshdE989tocqnKQL0tk/s1600/Trolljegeren_poster.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRaK-3NJNT07UmXJ0WLOsT-Wi5kENdWi1h5aD3O80uOpTCwrZVfIafaVQSntsQ1S6e4rYZW5IqUcXZ_55LGj7SzcGy5jlZ5I2feFrIKqQQqp6uX8sddrXbrrCfQhshdE989tocqnKQL0tk/s320/Trolljegeren_poster.jpg" width="215" /></a></div>
Si tratta di un mockumentary del tipo "found footage", ma rispetto ai precedenti del genere (<i>Paranormal Activity</i>, <i><a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/05/rec-preparate-i-popcorn.html">Rec</a></i> e logicamente<i> The Blair Witch Project</i>) strizza l'occhio verso il genere fantasy e omaggia il folklore norvegese sulla figura del troll.
<br />
<br />
La trama è semplice: in Norvegia un gruppo di studenti universitari si mette alla ricerca di un tale Hans, che sembra sia un bracconiere che illegalmente uccide degli orsi del territorio, scopriranno però che di notte questo individuo và nei boschi a scovare e uccidere i troll che hanno sconfinato dai loro territori. Assieme ad Hans partiranno quindi per un viaggio che li porterà ad attraversare tutta la Norvegia alla ricerca di svariati troll da abbattere per conto della Troll Security Service, fino al terribile incontro sulle cime del monte Dovre con un enorme troll di montagna.
<br />
<br />
A parer mio il film è veramente degno di nota, sarà che sono di parte per quanto riguarda l'interesse folkloristico trattato, quasi fiabesco, ma che strizza l'occhio in certe occasioni a <i><a href="http://scenamadre.blogspot.com/2010/08/steven-spielberg-jurassic-park.html">Jurassic Park</a></i> (mi riferisco alla scena della pecora sul ponte che funge da esca per un troll). Stupendi i paesaggi e il cast, regista compreso, riescono bene a introdurci in questo mondo "nascosto", fatto di troll che vagano di notte per i boschi, demoliscono foreste intere e ne sono i padroni incontrastati.
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L'azione non manca di certo, gli effeti speciali sono più che apprezzabili considerando il budget del film a disposizione. Quindi fatevi trasportare dal film verso scenari macabri e pericolosi, dove troll si aggirano nell'oscurità tra gli alberi alla ricerca di qualcosa da sbranare...Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-87241750616026014572011-08-12T14:40:00.002+02:002011-08-12T14:46:19.844+02:00Enzo G. Castellari: Carribean Basterds<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihqs7LrwTWHpZBHtsayiFQU60g8xJQhV-01SSR5AhJ2D9NgesKhb8ePrNoSihGqWOhOK0FDLNexKr88HusRKVzaSl3wuJfXJ5gCIARU4X0RzGMWMYE2lu5kyGs6dNw9wswQb1hfpvmOo9L/s1600/caribbeanposter.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihqs7LrwTWHpZBHtsayiFQU60g8xJQhV-01SSR5AhJ2D9NgesKhb8ePrNoSihGqWOhOK0FDLNexKr88HusRKVzaSl3wuJfXJ5gCIARU4X0RzGMWMYE2lu5kyGs6dNw9wswQb1hfpvmOo9L/s320/caribbeanposter.jpg" width="218" /></a></div>
È difficile prendere il nuovo film di uno dei registi che consideri tra i migliori di sempre e non piangere quando il prodotto è quello che vi presento oggi.<br />
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Il regista in questione è Enzo G. Castellari, che un paio d'anni fa <a href="http://www.loudvision.it/rubriche-scifi-festival-2009-castellari--570.html">ho avuto l'onore di incontrare</a> durante il Science Plus Fiction qui a Trieste, quando ha presentato proprio questo film: Carribean Basterds. E a ripensare come l'ha presentato, vorrei tanto incontrarlo una seconda volta e chiedergli delucidazioni in merito.<br />
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Va bene il non saper dire di no se ti propongono un film da girare ai Caraibi, va bene accettare uno script poco interessante giusto per divertirsi, ma cercare di salvare il salvabile facendolo diventare una raccolta di (auto)citazioni sperando di far esaltare i fan... allora no, non ci siamo proprio.<br />
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Vediamo prima la trama, i commenti a seguire.<br />
Ci sono 3 ragazzi. Fratello e sorella, figli di un ricco mercante d'armi stabilitosi in Venezuela e un altro ragazzo conosciuto per caso. Questi iniziano a frequentarsi e poco alla volta scoprono una comune intolleranza nei confronti dei ricchi e dell'ipocrisia del mondo borghese. Ben presto si ritrovano vestiti come i drughi di arancia meccanica a picchiare vecchi e stuprare puttane, per poi essere scoperti dalla polizia e trovarsi in un gran casino, finendo addirittura in mezzo a narcotrafficanti e altra gente poco affidabile.<br />
Il tutto è ovviamente condito di scazzottate (una anche con lo stesso regista, che si fa stendere senza opporre troppa resistenza), arti marziali, sparatorie e sesso gratuito.<br />
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La trama è sicuramente poco originale, ma non è il punto debole del prodotto finale. Certo, si sarebbe potuta sviluppare meglio, ma il punto di partenza non era dei peggiori. Lo script in generale, però, non è esaltante. A mio avviso Castellari non avrebbe dovuto accettare di girare una simile porcheria e a quanto pare, avendolo fatto, non ci si è messo troppo d'impegno, perché il suo tocco non è molto visibile. Va bene, c'è la sparatoria con un sacco di morti e gente che vola da tutte le parti, questo è nel suo stile, ma dove sono le esplosioni? I lanciafiamme? Lo sappiamo tutti che sono i suoi giocattoli preferiti su pellicola, eppure qui nemmeno l'ombra.<br />
Un attimo, ho forse detto pellicola? Altra nota dolente, il film non è girato su pellicola, ma con una di quelle videocamere digitali che fanno tanto l'effetto Asylum/porno di scarsa qualità. Per non parlare delle luci, quasi sempre troppo forti, controluce e comunque quasi mai buone. La fotografia, la post-produzione, il montaggio, sono in generale le parti peggiori. Anche e soprattutto per colpa di quei continui flash in cui viene riproposta la stessa scena per svariate volte, ma un po' sfocata, in bianco e nero o con altri effetti fastidiosi. Quando si arriva allo schermo che viene diviso in 3 sulla scena del bacio, però, è veramente troppo.<br />
Come se non bastassero le vibrazioni della telecamera quando qualcuno prende un colpo (forse per non far vedere che i combattimenti sono fatti malissimo?) o il sangue finto che schizza in camera (magari salsa di pomodoro, qui è addirittura fatto in computer grafica..).<br />
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In conclusione, un brutto film, che cerca di reggersi in piedi solo sulle continue citazioni ad altri prodotti dello stesso Castellari o del collega-amico Tarantino (un personaggio ha addirittura il suo nome).Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-15020272180707062132011-08-07T01:04:00.007+02:002011-08-07T16:29:11.828+02:00Stan Winston: Pumpkinhead<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-652bLDg558A/Tj57az4fL2I/AAAAAAAAAOA/J51ZuWME9ZA/s1600/Poster.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-652bLDg558A/Tj57az4fL2I/AAAAAAAAAOA/J51ZuWME9ZA/s320/Poster.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638079484048387938" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">Pumpkinhead</span> (inedito in Italia, come pure il suo seguito del 1995) è il primo film di una saga horror che ne comprende altri tre (<span style="font-style: italic;">Pumpkinhead 2: Blood Wings</span><i>, Pumpkinhead 3: Ceneri alle Ceneri e Pumpkinhead 4: Faida di Sangue).<br /></i>Introduco brevemente il regista, si tratta di colui che si è occupato degli effetti speciali di Alien (e i suoi seguiti), Terminator e<span style="font-weight: bold;"> </span>Jurassic Park, ma la sua filmografia vanta altri numerosi blockbusters (<span>Predator</span><span style="font-weight: bold;">, </span><span>Terminator Salvation</span> e di recente, poco prima della sua improvvisa morte, Avatar). Nel 1988 decide si mettersi dietro la cinepresa per dar vita a un tipico horror anni '80 che diverrà ben presto un cult nel genere.<br />Protagonista della pellicola è <span style="font-style: italic;">Lance Henriksen</span> (l'androide <span style="font-style: italic;">Bishop</span> della saga di Alien), un ortofrutticolo che gestisce una piccola bottega sulla strada, nei pressi di un bosco, assieme al piccolo figlio Billy. Un giorno un gruppo di ragazzi intenti a fare delle esecuzioni in motocross nei pressi della bottega, accidentelmante investono il piccolo Billy che da lì a poco morirà. Il padre, cieco di rabbia e voglia di vendetta si rivolgerà ad una <span style="font-weight: bold;">vecchia strega</span>, di nome Haggins, che vive isolata sulle montagne antistanti il bosco, per evocare <span style="font-weight: bold;">Pumpkinhead</span> affinchè dia la caccia ai ragazzi...<i><span style="font-style: italic;"><span style="font-style: italic;"><br /></span></span></i><br />Preannunciata a grandi linee la trama (nulla di troppo complesso, ma nemmeno troppo scontata come avrete modo di vedere nel corso del film), ora vanno spese un paio di parole per quanto concerne lo stile e soprattutto gli effetti speciali.<br />Chiaramante <span style="font-weight: bold;">Stan Winston</span> impronta l'intero film su atmosfere spettrali e tenebrose, un bosco avvolto dalla nebbia e alcune baite sperdute in esso sono il teatro degli squartamenti di Pumpkinhead, ma chi è costui? Winston ha dato vita ad un mostro soprannaturale, le cui sembianze ricordano molto l'Alien di Ridley Scott. Pumpkinhead ha un preciso ruolo nell'intera saga, esso giace in forma embrionale in un vecchio cimitero costruito sopra un campo di zucche, la strega Haggins (spaventosa anch'essa!) ha il potere di evocarlo affinchè possa vendicare un torto subito da un altro uomo (l'evocatore). In soldoni, Pumpkinhead punisce colui o coloro che hanno fatto del male alla vita di una persona.<i><span style="font-style: italic;"><span style="font-style: italic;"><br /><br /></span></span></i>Personalmente il film mi è piaciuto molto, la prima parte della pellicola ci introduce a quella che sarà un continuo crescere di tensione e uccisioni spietate, ma già nell'incipit potremmo farci un'idea di che sembianze abbia Pumpkinhead. Winston ha imparato dai registi per cui ha lavorato a esser in grado di trasmettere allo spettatore un senso di ansia, facendo comparire Pumpkinhead nei modi meno sospettabili, di grande impatto sicuramente.<br /><br />In conclusione, mi sento di dire che si tratta effettivamente di un cult del genere, una mezza trasposizione di Alien in un bosco, circondato da un'aurea di magia, fiaba e morale.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-MLO4Sz2GGNs/Tj57k2bAleI/AAAAAAAAAOI/qJ9eg1rzRfU/s1600/Scena.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 362px; height: 240px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-MLO4Sz2GGNs/Tj57k2bAleI/AAAAAAAAAOI/qJ9eg1rzRfU/s320/Scena.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638079656528745954" border="0" /></a>Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-74798044535392395022011-04-20T12:24:00.003+02:002011-11-17T23:53:49.445+01:00Neil Burger: Limitless<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7aaYipLkSKpi0zPkh4nZY-aGM6-GOANGl44GmykL3ZtHwro_N4LJC1O4DET6auFT5At_Y2b6Sck8HIUWhkPxciP5M1DYDUG6qTmUl8lxpmGabh4cDyveAqKHr_5EEfs6kLeWoVLGer6w/s1600/Limitless+UK+poster.jpg"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7aaYipLkSKpi0zPkh4nZY-aGM6-GOANGl44GmykL3ZtHwro_N4LJC1O4DET6auFT5At_Y2b6Sck8HIUWhkPxciP5M1DYDUG6qTmUl8lxpmGabh4cDyveAqKHr_5EEfs6kLeWoVLGer6w/s1600/Limitless+UK+poster.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 495px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 332px;" /></a><br />
Due fattori mi hanno convinto ad andarlo a vedere: il trailer decisamente interessante e le recensioni più che positive che ho letto.<br />
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La sinossi del film è abbastanza semplice: Eddy Morra (Bradley Cooper) è uno scrittore non troppo capace che vive una vita trasandata, ha un brevissimo e fallimentare matrimonio alle spalle e di recente è stato scaricato dalla fidanzata che non riesce più a sopportare il suo stile di vita fatto di consumo smodato di sigarette e alcol. La sua vita inizia a cambiare radicalmente dopo aver assunto un farmaco capace di ampliare le proprie capacità cognitive, permettendone l'uso al 100%. Ovviamente una simile frenetica attività cerebrale comporta degli effetti collaterali devastanti e contemporaneamente Eddy dovrà vedersela con loschi individui interessati allo stesso farmaco, riuscirà a cavarsela?<br />
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Il film si sviluppa a livello di trama come un fanta thriller con sfumature ironiche, il tema della dipendenza da farmaci non viene approfondita particolarmente, se non gli effetti che causa durante il periodo di astinenza. Invece a livello visivo il film fa un largo uso di effetti speciali, come sovrapposizioni di immagini che mostrano i numerosi possibili scenari che il protagonista "vede" grazie al farmaco che potenzia le sinapsi.<br />
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Durante la visione del film siamo bombardati da tantissime scene, piccoli tasselli che costituiscono una trama abbastanza scontata, a mio avviso è stato deludente il rapporto tra Eddy Morra e il magnate dell'energia Van Loon (Robert de Niro), il quale si serve di Eddy per sviluppare accordi di fusione tra società per acquisire il monopolio nel settore energetico.<br />
Di per sè il film non ha un vero e proprio finale, l'intera architettura si basa su gli effetti positivi e negativi indotti dall'uso di farmaci, intorno a questo assunto si sviluppa una trama classica che lo spettatore segue, sperando in qualche colpo di scena o finale ad effetto.<br />
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Posso concludere affermando che il film ha delle potenzialità e spunti non da poco conto, anzi. Il vero problema è la trama e la sua struttura, troppo superficiale e che non risponde a certi dubbi che in modo naturale e univoco sorgono nello spettatore, lasciando quindi alcune perplessità di fondo.<br />
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Voto: 7Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-42197092949888648032011-03-29T13:05:00.000+02:002011-03-29T13:05:52.832+02:00Jon Bonnell: Star Quest - The Odissey<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqrEpatwtka_Lxfwe4SrQAJfJmb6EO4OuGTeIzT8pt5fig9ZlIX0QSvvvoW_A1BXYV51dPoPzz9UKSarI8_cUQDRmnffVFKZayrB8cn2IvQQGhIAZwbFuYMSpqEd1ZnJMh0F-5T1LrYCw/s1600/Star-Quest-The-Odyssey-315x447.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqrEpatwtka_Lxfwe4SrQAJfJmb6EO4OuGTeIzT8pt5fig9ZlIX0QSvvvoW_A1BXYV51dPoPzz9UKSarI8_cUQDRmnffVFKZayrB8cn2IvQQGhIAZwbFuYMSpqEd1ZnJMh0F-5T1LrYCw/s400/Star-Quest-The-Odyssey-315x447.jpg" width="281" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Dopo aver passato un po' di tempo a guardarmi film e telefilm di Star Trek avevo proprio voglia di uno Star Trek tarocco; non avendone realizzato uno la Asylum ho guardato un po' in giro ed è saltato fuori questo film, uscito in concomitanza col recente reboot di J.J. Abrams, la cui trama è questa: il progresso ha portato l'umanità nello spazio, permettendogli di colonizzare nuovi pianeti e di espandersi nella galassia; ma con questo sono emersi anche nuovi conflitti, fra gli abitanti della Terra e quelli di alcune colonie che si erano separate dal governo centrale terrestre, che si sono organizzati un impero di uomini mezzi cyborg, a metà strada fra i Borg e i Klingon di Star Trek per dire. Terminata la guerra viene varata l'astronave Odissey, con un equipaggio misto umani e cyborg, che dovranno affrontare insieme una nuova minaccia nella forma di un'entità artificiale ma senziente.</div><div style="text-align: justify;">Trama e situazioni sono prese pari pari da Star Trek (e da altri cliché tipici del cinema di fantascienza), compreso il font dei titoli di testa e mettendo persino dei ringraziamenti finali a Gene Roddenberry, per cui il riferimento è abbastanza esplicito. La cosa che forse soprenderà lo spettatore è però la pochezza di mezzi utilizzata: è evidente che si è fatto un piccolo sforzo per realizzare uniformi, plancia dell'astronave e così via, ma gli effetti digitali sono molto scrausi, del tipo che se guardate un qualsiasi fanmovie su Star Trek è fatto meglio, mentre qui vediamo le immagini dell'astronave nello spazio che scattano perché probabilmente non avevano un pc abbastanza potente per renderizzare il video finale. Nonostante ciò sembra che il film abbia ricevuto un'ampia distribuzione, a giudicare dalla varietà di dvd cover presenti su internet... In ogni caso, una guardatina io la consiglierei, già solo per la particolarità del prodotto, ovvero uno Star Trek quasi in tutto e per tutto (c'è persino una storia d'amore fra il pseudoKirk e la dottoressa di bordo) ma realizzato col minimo sforzo. Alla fine potevano anche chiedere a qualche ragazzino su YouTube di fargli gli effetti speciali, ma se non altro così il prodotto ha un surplus di trash in più.</div><br />
<div style="text-align: center;"><object height="349" width="560"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/mDfw0Fbr_RE?fs=1&hl=en_GB"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/mDfw0Fbr_RE?fs=1&hl=en_GB" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="349"></embed></object></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-52824757059548663292011-03-25T23:08:00.000+01:002011-03-25T23:08:14.035+01:00Rodrigo Cortés: Buried<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl0Kw95MveOFvNDd9rqnqecZsuPE0X6rUCGvQYzse8bhDPKtr9NWWcv6aAoJAz-Ophc2d44ssrGzeeMu0tIc-YsJxumu6cHYhuZib29sBhUTeDuOHPFFwADJ8r4y03dXzW8G9AxZ3Q4M-J/s1600/Buried-UK-Poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl0Kw95MveOFvNDd9rqnqecZsuPE0X6rUCGvQYzse8bhDPKtr9NWWcv6aAoJAz-Ophc2d44ssrGzeeMu0tIc-YsJxumu6cHYhuZib29sBhUTeDuOHPFFwADJ8r4y03dXzW8G9AxZ3Q4M-J/s400/Buried-UK-Poster.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><u>Attenzione: la recensione potrebbe contenere spoiler</u></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Perché ho appena finito di vederlo e mi è piaciuto, perciò non ho voglia di stare a pensare cosa posso e cosa non devo dire.</span></div><br />
<div style="text-align: justify;">Siamo in Iraq, o meglio, siamo in una cassa. Sotto la sabbia dell'Iraq. E qui si svolge tutto il film. Per un'ora e mezza circa. Difficile da immaginare, vero? Io non mi sono voluto informare prima di vederlo, perché sapevo che leggere qualsiasi cosa mi avrebbe rovinato quel senso di ansia che provo al pensiero di trovarmi nella stessa situazione. E invece, proprio perché mi sono imbattuto in qualcosa di completamente sconosciuto, ho potuto godere appieno dell'atmosfera e della suspense.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Perciò se non l'avete ancora visto vi consiglio di fermarvi qui, colmare la lacuna e tornare tra un po'.</div><div style="text-align: justify;"><br />
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<div style="text-align: justify;">Fatto?</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div><div style="text-align: justify;">Bene.</div><div style="text-align: justify;"><br />
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</div><div style="text-align: justify;">E se ancora non l'avete visto, non dite che non vi avevo avvertiti.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Non credevo proprio che fosse possibile fare un intero film dentro una cassa da morto, senza una mezza inquadratura che mostri qualcosa all'esterno. E poi, con un solo attore, ovviamente. C'è da dire che <a href="http://www.imdb.com/name/nm0005351/">il protagonista</a> (come già detto, l'unico ad apparire su schermo) se la cava bene nel ruolo del giovane impaurito e disperato. E per fortuna, perché se non fosse convincente lui, l'intero film non starebbe in piedi. Invece il prodotto, grazie anche alla <a href="http://www.imdb.com/name/nm0181579/">regia</a>, è ben confezionato e convince dall'inizio alla fine, senza annoiare mai, nemmeno in quei momenti di schermo nero e affanni, che sembrano interminabili. Come è interminabile l'attesa dei soccorsi, interminabili i secondi in cui il telefono squilla, ma nessuno risponde. Interminabili minuti a parlare con l'addetto alla gestione degli ostaggi in Iraq, che promette una soluzione, che tarda ad arrivare, nella quale il protagonista crede poco, ma che lo spettatore attende, fino alla fine. Fine che arriva quasi senza farsi notare, data la scorrevolezza del film che così, all'improvviso, senza lasciare il tempo di un ulteriore respiro, si conclude.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Personalmente, avrei voluto che durasse ancora un po', che lasciasse ancora qualche spiraglio aperto, che permettesse di dare delle risposte. Ma forse di risposte nei film siamo abituati a riceverne anche troppe. Meglio lasciare nel mistero ciò che è giusto non sapere, per dare un tocco di realismo in più. "Proprio come qualsiasi altro uomo, ci sono cose che so e cose che non so" <span class="Apple-style-span" style="font-size: xx-small;">[mia libera traduzione, tratta dal film]</span></div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-30987867504982222112011-03-24T17:34:00.000+01:002011-03-24T17:34:10.027+01:00Bravo Ma Basta Film Festival: Cambio di locationRicevo e pubblico il comunicato ufficiale degli organizzatori del festival:<br />
<blockquote><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-family: arial, sans-serif; font-size: 15px;"><div style="margin-bottom: 0cm;">Cari amici del Bravo Ma Basta,</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Dopo aver perso la sede per il Festival a pochi giorni dall'ora X (il Comune ha tolto l'agibilità al teatro Derby) siamo riusciti a trovare un'altra sala per l'evento, altrettanto prestigiosa se non di più. Stiamo parlando nientemeno che del <b>Conservatorio di Milano</b>, la più grande scuola musicale italiana da cui sono usciti Claudio Abbado, Giovanni Allevi, Pietro Mascagni, Riccardo Muti, Giacomo Puccini solo per citarne alcuni, le cui vecchie mura saranno presto scosse da una valanga di capolavori trash e dalle pomodorate del pubblico!</div><div style="margin-bottom: 0cm;"></div><div style="margin-bottom: 0cm;">Il BMB Festival si svolgerà quindi, sempre <b>sabato 26 marzo</b>, al <b>Conservatorio G. Verdi di Milano (sala Puccini), in via Conservatorio 12.</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">A causa di impegni pregressi della sala abbiamo dovuto apportare qualche modifica all'orario: il Festival inizierà quindi alle </span><b>17:00</b><span style="font-weight: normal;">. Entro stasera il programma con i nuovi orari sarà pubblicato sul sito.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">In ogni caso il Conservatorio si trova a circa cento metri dal Derby, quindi chi si fosse organizzato con mappe e strategie logistiche non dovrà cambiare i suoi programmi. Per sicurezza al Derby saranno affissi cartelli informativi per dirottare chi non avesse saputo del cambio di location.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"></div><div style="margin-bottom: 0cm;">Il sito <a href="http://www.bravomabasta.com/" style="color: #0000cc;" target="_blank">www.bravomabasta.com</a> verrà aggiornato entro stasera con queste ultime notizie. Ci vediamo al Conservatorio!</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Gli organizzatori del BMB</div></span></blockquote>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-34680913169530803272011-03-23T14:42:00.000+01:002011-03-23T14:42:02.186+01:00Anthony Hickox: Illusione Infernale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifTtOJktIlMe0v4cTKmkAOfrtLHWKMbXqeV-fmUaZ0MJKa95RA0XBZAgEMkAll6aYeBPk-sHa64USueIRQso9buXuCG-tNVQO9uTGcEGeOBKpOaWoHaoznFBH_Mmne2EhUTWTsTo0DPkV1/s1600/waxwork.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifTtOJktIlMe0v4cTKmkAOfrtLHWKMbXqeV-fmUaZ0MJKa95RA0XBZAgEMkAll6aYeBPk-sHa64USueIRQso9buXuCG-tNVQO9uTGcEGeOBKpOaWoHaoznFBH_Mmne2EhUTWTsTo0DPkV1/s320/waxwork.jpg" width="204" /></a></div>Noto anche con il titolo "Waxwork", è uno di quei film che (grazie a Dio) non se ne vedono più. O meglio, non se ne fanno più, ma se andiamo a ripescarli dai noleggiatori che stanno dismettendo le VHS e siete dei sadomasochisti come me (che non solo si fanno del male guardandoli per conto proprio, ma obbligano anche i più cari amici alla visione) allora se ne vedono eccome.<br />
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Correva l'anno 1988 e tra capolavori e cagate pazzesche si guardava con lungimiranza al nuovo decennio che stava per giungere e già si poteva annusare l'aria di cambiamento. Quasi sempre in peggio. E qui si annusa aria di merda. Non che sia il peggior film che mi sia capitato di vedere, ma fa abbastanza schifo sotto tutti i punti di vista.<br />
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<b>La Trama</b><br />
Due ragazze vengono invitate da un uomo misterioso all'inaugurazione di un nuovo museo delle cere a mezzanotte e le invitano a portare degli amici, ma "non più di quattro". E così fanno. Radunano qualche amico/spasimante (tra cui Dana Ashbrook, il fidanzato di Laura Palmer in Twin Peaks) e si fanno trovare in perfetto orario sull'uscio.<br />
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È inutile dire che non c'è nessuna inaugurazione e che non ci sono altre persone presenti, vero? In ogni caso, è così. Prima vengono fatti entrare da un nano ciccione e poi abbandonati in un salotto, dal quale però accedono subito dopo al museo vero e proprio. Ognuno vaga un po' per il museo per conto proprio e qui iniziano i problemi...<br />
<br />
Non vado oltre perché vi rovinerei la sorpresa, ma anticipo solo che nel finale c'è una lotta a dir poco epica, tra le forze del bene e quelle del male, che vogliono conquistare il mondo.<br />
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<b>Gli Attori</b><br />
Palesemente poco, molto poco convinti e credo che abbiano anche ragione, con quella trama.<br />
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<b>I Dialoghi</b><br />
Su questo punto non posso esprimermi più di tanto perché ho visto la versione doppiata in italiano e perciò non posso dire se sia dovuto agli scrittori originali o ai traduttori, ma anche traspare molta poca fantasia e mancanza della volontà di dare un tocco di realismo, oppure di comicità o qualsivoglia caratteristica che permetta di rimanere piacevolmente colpiti.<br />
<br />
Per concludere, evitatelo pure, a meno che non siate desiderosi di sorbirvi 1h40' di martellate dove sapete.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-18367635654544508092011-03-20T08:47:00.000+01:002011-03-20T08:47:32.606+01:00Bravo Ma Basta Film Festival: Comunicato StampaPer chi non lo conoscesse, ricevo e pubblico il comunicato ufficiale:<br />
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<blockquote>Ciao a tutti,<br />
il <a href="http://www.bravomabasta.com/" target="_blank">Bravo Ma Basta</a> si avvicina e vorremmo cogliere l'occasione per ricordare a cosa stiamo andando incontro: <br />
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cominciamo dicendo che il Festival si arricchisce di una novità: il <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/iscrizioni/dvd-swap-party-al-bmb4.html" target="_blank">DVD SWAP PARTY</a>!<br />
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Se hai in casa DVD di film che hai già visto mille volte (meglio se di genere horror-trash-eccetera, ma vanno bene anche blockbuster senza cuore né anima), portali al Festival e avrai la possibilità di scambiarli con i DVD portati dagli altri partecipanti (sia concorrenti che pubblico). <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/iscrizioni/dvd-swap-party-al-bmb4.html" target="_blank">Leggi il regolamento completo sul sito del festival</a>.<br />
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Ci sono ancora pochissimi giorni per votare il migliore tra i trailer che ci sono arrivati! <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/bmb4-trailer-contest/3.html" target="_blank">Vota online!!</a><br />
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<a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/iscrizioni/bmb4-il-programma.html" target="_blank">I 30 film selezionati</a> oltre ai premi della giuria e degli organizzatori, si contenderanno il prestigioso <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/informazioni-sul-festival/giudizio-del-pomodoro.html" target="_blank">Premio Pomodoro</a> votato dal pubblico. Un'ottimo motivo per portarsi tanti amici!<br />
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Oltre alle proiezioni dei film partecipanti e a un'intervista sul palco al presidente di giuria Franco Trentalance, durante il festival sarà proiettato in <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/news-bmb/anteprima-di-lost-boys-3.html" target="_blank">anteprima italiana il film Lost Boys - The Thirst (2010)</a> del regista Dario Piana, presente in sala. <br />
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Al Festival saranno inoltre esposti i fumetti della mostra <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/iscrizioni/ecco-i-fumetti.html" target="_blank">Fumetti che dovresti conoscere</a>, con recensioni di Andrea Plazzi, il quale sarà presente per rispondere a ogni domanda sul mondo del fumetto e oltre. <br />
<br />
Per chi viene da fuori Milano, l'<a href="http://www.hotelmonopole.com/" target="_blank">Hotel Monopole</a> (estremamente vicino alla Stazione Centrale) offre nel weekend del 26 Marzo la <b>Tariffa BravoMaBasta</b>, scontando le camere per i partecipanti al Festival. <a href="http://www.bravomabasta.com/bmb/news-bmb/dove-dormire.html" target="_blank">Ulteriori informazioni a questo proposito sono disponibili qua</a><br />
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<b>Come sempre il Bravo Ma Basta Film Festival è rigorosamente a INGRESSO GRATUITO per tutti.</b><br />
<br />
Ulteriori informazioni sul sito internet del Bravo Ma Basta:<br />
<a href="http://www.bravomabasta.com/" target="_blank">http://www.bravomabasta.com</a><br />
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Puoi trovarci anche su:<br />
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<a href="http://www.myspace.com/bravomabasta" target="_blank">http://www.myspace.com/<wbr></wbr>bravomabasta</a><br />
<a href="http://www.youtube.com/bravomabasta" target="_blank">http://www.youtube.com/<wbr></wbr>bravomabasta</a><br />
<a href="http://www.twitter.com/bravomabasta" target="_blank">http://www.twitter.com/<wbr></wbr>bravomabasta</a><br />
<a href="http://www.facebook.com/pages/Bravo-Ma-Basta-Film-Festival/122230494483476" target="_blank">http://www.facebook.com/pages/<wbr></wbr>Bravo-Ma-Basta-Film-Festival/<wbr></wbr>122230494483476</a><br />
<a href="http://www.facebook.com/event.php?eid=153249728062214&index=1" target="_blank">http://www.facebook.com/event.<wbr></wbr>php?eid=153249728062214&index=<wbr></wbr>1</a><br />
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Speriamo di vedere tutti al Bravo Ma Basta IV e vi auguriamo un ottimo weekend!<br />
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Gli organizzatori del BMB<br />
<span style="font-size: xx-small;"><br />
</span></blockquote><br />
Il festival si terrà sabato 26 marzo presso l'Hotel Derby di Milano a partire dalle 14:30.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-1499015111172679282011-03-04T14:01:00.002+01:002011-03-29T12:44:36.051+02:00Edgar Wright: Scott Pilgrim vs. The World<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRXgdsRgpyb74v4F_Qeju4CJhKWL1fyliMgeF-4tf_Lk8jo6imQFOw5L1iDXaNT7ioOzhY-5XF26C6FIkUNOPcbUitHo3OqoeOywr64VL-UmzlU15mr8y91Mooup5rDlWcgfGz24EoQzI/s1600/Scott-Pilgrim-Quad-Poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRXgdsRgpyb74v4F_Qeju4CJhKWL1fyliMgeF-4tf_Lk8jo6imQFOw5L1iDXaNT7ioOzhY-5XF26C6FIkUNOPcbUitHo3OqoeOywr64VL-UmzlU15mr8y91Mooup5rDlWcgfGz24EoQzI/s400/Scott-Pilgrim-Quad-Poster.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Premetto che mi sono divertito abbastanza a vederlo, ma è evidente che c'è qualcosa di fondo che non va. Non so, forse c'è troppa carne al fuoco, e forse anche delle pretese cinematografiche che non concordano con la loro messa in scena. Troppo spesso mi sembrava di aver davanti un pastrugno pseudonerd in cui sembrano mischiati insieme Street Fighter/Hello Kitty/Power rangers e così via... non fraintendetemi, so che il film è più di questo (se lo dirigeva qualcun'altro, magari un hollywoodiano, ne usciva sicuramente una cagata totale) e che magari rende bene in qualche modo l'idea del fumetto originale, ma capisco anche perché sia stato un flop...</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">Forse fatto diversamente - magari prendendosi un po' meno sul serio, cosa che qui vedo mancare più del solito in un film di E. Wright - poteva diventare un cult ma così no, è solo un film simpatico destinato a non essere ricordato.</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-49284788173396486752011-01-09T21:02:00.000+01:002011-01-09T21:02:38.341+01:00Tom Hooper: Il discorso del re (The king's speech)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif8N2rTddDjx7u0LPIBrYkATVVQv-x1OCj0uk-74ehYrIAwEF0ZCPOpdCUQzqwnh62nP9cxl22fSA61-_jsUexysH3AqGj1H37DdGn9FFp-BH6E-_iNS13hRssC9gbBqIxK-kKYGMPpks/s1600/The-Kings-Speech-Poster-uk-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif8N2rTddDjx7u0LPIBrYkATVVQv-x1OCj0uk-74ehYrIAwEF0ZCPOpdCUQzqwnh62nP9cxl22fSA61-_jsUexysH3AqGj1H37DdGn9FFp-BH6E-_iNS13hRssC9gbBqIxK-kKYGMPpks/s400/The-Kings-Speech-Poster-uk-poster.jpg" width="400" /></a></div><br />
Di questo film se ne parla già da un po', almeno qui in Gran Bretagna, dato che ci si aspetta che vinca svariati premi alle prossime edizioni dei più importanti festival del cinema. In attesa di vedere cosa succederà a tal proposito, entriamo un po' nel merito del film, che ripercorre alcuni anni della vita del re inglese Giorgio VI, dalla morte del padre all'abdicazione del fratello Edoardo VIII alla sua incoronazione in un periodo poco felice, con la seconda guerra mondiale alle porte; il tutto è raccontato in relazione al fatto che Giogio VI (qui interpretato da Colin Firth) era balbuziente e aveva qualche serio problema a parlare in pubblico, proprio negli anni in cui la radio stava diventando il nuovo canale per eccellenza con cui la corona britannica comunicava col suo popolo. Grazie alla moglie (Helena Bonham Carter) inizierà a frequentare il modesto ma capace logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush), col quale instaurerà un rapporto, anche se altalenante, di amicizia.<br />
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Personalmente devo dire di aver apprezzato il film, che pur collocandosi come una produzione d'alto livello è ben lontano da ambizioni di titanismo hollywoodiano, preferendogli una costruzione più "british" tanto che potrebbe essere tranquillamente visto un po' come uno sceneggiato stile BBC per il cinema. Gli attori principali se la cavano bene, Colin Firth ha già dimostrato più volte in passato quanto gli venga bene la parte dell'uomo timido ma emotivo per cui il ruolo di Giorgio VI, divenuto re inaspettatamente e contro la sua volontà gli calza a pennello; Geoffrey Rush se la cava altrettanto bene, mentre non ho visto di buon occhio Helena Bonham Carter nel ruolo della Regina Madre; non che se la cavi male ma penso non fosse un ruolo per lei questo, sempra una messa lì giusto perché ha una faccia nota. Sono stato contento di rivedere invece Jennifer Ehle, che proprio con Colin Firth aveva recitato da protagonista nel famoso <i>Orgoglio e pregiudizio</i> della BBC oramai svariati anni fa fa, anche se qui torna in un ruolo secondario ovvero la moglie del logopedista.<br />
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In conclusione, quindi, un film che mi sento di consigliare pienamente. Uscirà in Italia il 28 di questo mese.Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-44318434690166382912010-12-12T12:40:00.000+01:002010-12-12T12:40:21.824+01:00Ruben Fleischer: Benvenuti a Zombieland<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVNlmckQEFjnbGc0bD6qNR_bmVLm21iBzds7-HfzzYAyCB2PykPM-wpmtWBwPkCVpgVYC41F3aqjDzqm5eoe5a_D34SH0ZM8j87AMwZkAD_50MLNrw8YXyfbEX5i5rjg5dc9leNFF88ikR/s1600/zombieland.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVNlmckQEFjnbGc0bD6qNR_bmVLm21iBzds7-HfzzYAyCB2PykPM-wpmtWBwPkCVpgVYC41F3aqjDzqm5eoe5a_D34SH0ZM8j87AMwZkAD_50MLNrw8YXyfbEX5i5rjg5dc9leNFF88ikR/s320/zombieland.jpg" style="cursor: move;" width="228" /></a></div>A volte saltano fuori registi che hanno fatto poco o niente e ti sbattono in faccia una megaproduzione (o magari non proprio mega, ma che si vede che c'hanno i soldi), che non è sempre una garanzia di qualità. Certo, neanche che il regista sia esperto è garanzia di qualità, anzi, spesso significa che se ha sempre fatto cagare, continuerà a farlo.<br />
Qui siamo a metà strada. Il regista <a href="http://www.imdb.com/name/nm0281508/">Ruben Fleischer</a> viene già dal mondo del cinema, ma questo è il suo primo titolo per il grande schermo. Mentre gli scrittori <a href="http://www.imdb.com/name/nm1014201/">Rhett Reese</a> e <a href="http://www.imdb.com/name/nm1116660/">Paul Wernick</a>, hanno già alle spalle diverse produzioni, principalmente commedie e animazioni. Dall'incrocio di queste esperienze nasce <a href="http://www.imdb.com/title/tt1156398/combined"><i>Zombieland</i></a>, un titolo simpatico ma che lascia ampio spazio alle riflessioni classiche di tutti i film di zombi, come l'allontanamento dai propri cari, la lotte per la sopravvivenza, il sacrificio di chi ormai non ha più nulla da perdere.<br />
<br />
Questa volta il protagonista è un giovane nerd, inadatto alla vita sociale, dalla quale è sempre fuggito e spaventato dal mondo esterno. Quale occasione migliore allora per uscire? Direzione: Columbus, città in cui spera di ritrovare i suoi genitori e nome che gli viene assegnato da Tallahassee, il suo primo compagno di viaggio in questa pericolosa avventura. Ed è proprio lui a coniare la regola: niente nomi. Meno si è attaccati, più è facile andare avanti, soprattutto in caso di problemi. Proprio sulle regole - nodo centrale del film - si basa la sopravvivenza di Columbus, che ne ha coniate diverse per non farsi sopraffare dal mondo, ormai così pericoloso.<br />
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Questa è quindi la storia di un viaggio, nel quale a Columbus e Tallahassee si aggiungono le due giovani sorelle Wichita e Little Rock, queste ultime dirette al Pacific Playland, un parco dei divertimenti nella zona di Los Angeles, a loro detta privo di non morti. Il gruppo deciderà di dirigersi verso ovest, con la speranza di trovare un luogo sicuro dove stabilirsi, ma forse le due ragazze non hanno ragione...Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-43756855423955651202010-11-29T14:14:00.000+01:002010-11-29T14:14:02.367+01:00Tributo a Leslie NielsenSi era ritirato dal mondo del cinema solo da qualche anno e fino alla scorsa notte si trovava in un ospedale di Fort Lauderdale (Florida) dove era ricoverato per una polmonite. Si è spento all'età di 84 anni, Leslie Nielsen, celebre soprattutto per i suoi ruoli in commedie demenziali come la serie de <i>L'Aereo Più Pazzo del Mondo </i>o<i> Una Pallottola Spuntata.</i><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1YKArBwmuM5zoQ-CO0S9BQnTNK5SoyQ9qnPekyhWZnEKYOACTw1xCSv2dbtVm-I9gKzDhA4PVb4A60Gwyt5xnS53Jxj8iKti3c3KxNI0Pv3at74lffakAi8FMx7xnrtSLOVXfgSHN7y_U/s1600/3EXTD00Z.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1YKArBwmuM5zoQ-CO0S9BQnTNK5SoyQ9qnPekyhWZnEKYOACTw1xCSv2dbtVm-I9gKzDhA4PVb4A60Gwyt5xnS53Jxj8iKti3c3KxNI0Pv3at74lffakAi8FMx7xnrtSLOVXfgSHN7y_U/s200/3EXTD00Z.jpg" width="160" /></a></div><div><i><br />
</i></div><div>La7 lo omaggia mandando in onda proprio in questi istanti <i>Dracula Morto e Contento</i>, scritto e diretto da Mel Brooks.</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6125237518182041391.post-29197733225443091362010-11-28T18:40:00.008+01:002010-11-29T13:30:56.968+01:00Gabriele Muccino: Sette Anime<a href="http://3.bp.blogspot.com/_waYDlUjWl2g/TPKZNyfzp_I/AAAAAAAAADk/wfmbSw1p89A/s1600/Seven_Pounds_poster.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5544662553419032562" src="http://3.bp.blogspot.com/_waYDlUjWl2g/TPKZNyfzp_I/AAAAAAAAADk/wfmbSw1p89A/s320/Seven_Pounds_poster.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 320px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 215px;" /></a>Questo è un chiaro esempio di un film che, appena finito di vederlo, ti trasmette un messaggio e scuote la tua sensibilità.<br />
<br />
La coppia <span style="font-weight: bold;">Muccino-Smith</span> torna alla ribalta dopo il più che buono "<span style="font-style: italic;">La Ricerca della Felicità</span>" e questa volta collaborano per qualcosa di ancora più drammatico e sensibile.<br />
L'ingegnere aereospaziale Tim Thomas (<span style="font-weight: bold;">Will Smith</span>) in 7 secondi ha distrutto la sua vita, un dramma terribile lo ha spinto a compiere un gesto disperato per poter fare pace con se stesso e regalare a sette persone meritevoli una nuova vita.<br />
<br />
Questa è la trama portante del film, non me la sento di dare dei dettagli perchè ne andrebbe dell'aspettativa, ma sappiate che il senso del film, il significato e le emozioni che mi ha trasmesso sono state uniche.<br />
La recitazione di <span style="font-weight: bold;">Will Smith</span> è da antologia, probabilmente la sua miglior performance di sempre. <span style="font-weight: bold;">Muccino</span> dirige con maturità e disinvoltura una storia toccante e pregna di introspezione.<br />
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La critica si è accanita spietatamente sul film, sarei curioso di chiedere a questi "critici" che cosa si aspettavano di vedere e cosa non è piaciuto, dal momento che "Sette Anime" è uno dei pochi film che mi siano rimasti dentro (forse sono troppo sensibile?) ed è riuscito a farmi riflettere sul significato dei gesti e della vita in generale.<br />
<br />
Consiglio la visione a chiunque abbia un cuore e riesca a comprendere il tema portante del film, quelli che non si riflettono nella frase appena scritta invece consiglio un bel cinepanettone, probabilmente qualcosa di ben poco impegnativo è più adatto a loro.<br />
<br />
Voto: 8/9<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_waYDlUjWl2g/TPKZke559bI/AAAAAAAAADs/LD41jy-IOCU/s1600/seven_pounds14.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5544662943296779698" src="http://3.bp.blogspot.com/_waYDlUjWl2g/TPKZke559bI/AAAAAAAAADs/LD41jy-IOCU/s320/seven_pounds14.jpg" style="height: 214px; width: 320px;" /></a></div>Anonymousnoreply@blogger.com0