Colori accesi, allegri, luminosi (“colorati” come li ha definiti lo stesso registra Tom Shankland).
Natale, allegria, una casa in montagna coperta dalla neve.
Bambini che corrono felici in giardino e genitori colmi d'amore.
Una vera e propria visione idilliaca.
Non dura molto, in certi casi, la felicità. In particolar modo se i bambini stanno male, hanno la nausea, si comportano in modo strano, scoppiano a piangere nel bel mezzo del pranzo, scappano nel bosco sfuggendo all'occhio dei genitori, maneggiano oggetti pericolosi o intraprendono un nuovo gioco di violenza e morte.
Quando guardiamo un film, spesso viene da chiedersi come ci si comporterebbe se ci si trovasse nei panni del protagonista e in particolare se si parla di film horror, l'esperienza è tanto più realistica e spaventosa quanto più ci si impersona in questo, o in un altro dei personaggi.
Ma ciò a cui siamo abituati è un film di adulti, per adulti, con adulti. E se a fianco a loro vi fossero dei bambini? Come dovremmo comportarci, in situazioni spiacevoli con cadaveri che iniziano a riempire lo schermo, se i nostri figli fossero lì, accanto a noi? Certamente cercheremmo di evitare che possano subire esperienze traumatiche, sono così puri del resto.
Ma cosa faremmo invece, se i nostri aguzzini e carnefici fossero proprio loro?
Rendersene conto ed accettarlo sarebbe sicuramente difficile, se non impossibile e rischieremmo di cadere nelle loro mani a causa della nostra ingenuità o del nostro attaccamento ai nostri pargoli.
È proprio questo che accade in The Children, un film horror fuori dal comune che mette in tavola scene di uccisioni semplici ma efficaci, poiché a smembrare persone a destra e a manca non è il solito energumeno o mostro dotati di forza sovrumana, ma dei semplici ragazzini che mai e poi mai riuscirebbero a sollevare neanche un'accetta.
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