Rutger Hauer è Nick Parker, un soldato che ha perso la vista in Vietnam durante un'imboscata subita a causa della negligenza del suo migliore amico, durante un tentato assalto alle linee nemiche. Perso e in preda agli eventi, finisce per essere catturato dagli abitanti di un villaggio, in cui viene istruito nell'uso della spada e nel destreggiarsi anche se privo di uno dei cinque sensi.
Anni dopo, lo ritroviamo mentre sta andando a far visita al suo commilitone, ma ad aspettarlo ci sono solo la moglie e il figlio di lui, che è ormai finito per essere prigioniero di un grosso spacciatore di droga, per il quale sta mettendo a punto una nuova sostanza letale.
Scambiate poche parole con la donna, è costretto a mettersi subito in marcia verso il vecchio Terry per portarlo in salvo e riconciliarlo al figlio, strappato dalle grinfie dei sicari del boss.
L'avventura è un misto di azione, dramma e comicità tipico degli anni '80-'90, quest'ultima dovuta soprattutto alla mancanza della vista del protagonista, comunque sufficientemente destro da riuscire a cavarsela in qualsiasi situazione, soprattutto in quelle al limite del credibile (come la guida di un furgone in centro città o più semplicemente gli svariati combattimenti nei quali riesce sempre ad avere la meglio).
Non è necessario dire che tutto andrà per il verso giusto, culminando con il ricongiungimento tra padre e figlio e l'eroe che si allontana da loro lasciandoli al loro destino per ripartire in cerca di nuove avventure, ma lo farò comunque, non solo per rovinarvi il finale ma anche per ribadire che si tratta di un bel film, che contiene tutti i classici cliché di quegli anni lì, dal reduce del Vietnam dal cuore d'oro alla lotta con il "boss finale" che è l'unico che può tenergli testa.
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