... e se vi è possibile mangiateveli a casa mentre guardate un dvd noleggiato, piuttosto che spendere dei soldi per anche uno solo di questi film...
Vogliamo parlare di Rec? Sinceramente no, ma qualche commento è d'obbligo, visto il successo che hanno riscosso i due capitoli. E se qualcuno ha la pazienza di spiegarmi il perché, gliene sarei grato.
O meglio, posso capire che abbiano incassato molto, visto che il successo di un film spesso non è dato dalla sua qualità ma dalla pubblicità che gli vien fatta. Come nel recente caso che tutti ricorderanno di Paranormal Activity e che forse qualcuno di voi avrà anche visto.
In un caso si tratta di una pubblicità più mirata e incentrata sui contenuti, mentre la seconda è stata un'opera massiccia che tramite insistenti campagne di informazione ha cercato in tutti i modi di convincere il grande pubblico della qualità del prodotto.
Ma chiudendo la divagazione, sinceramente non mi capacito di come più di qualcuno abbia apprezzato Rec: Uno e Due, chiaramente.
Partiamo quindi dal primo capitolo: [Rec] altro non è che un (ennesimo) film che usa una videocamera a mano per immergerci nel vivo dell'azione. Partecipiamo quindi alle vicende in prima persona, attraverso l'occhio (meccanico) di un operatore televisivo, impegnato a registrare - o meglio trasmettere in diretta - un intervento di una squadra di vigili del fuoco, accompagnato dalla presentatrice della trasmissione "Mentre Voi Dormite".
Angela e Pablo, questi sono i nomi dei due, si troveranno dove non avrebbero mai pensato di finire, ovvero in un edificio che verrà presto messo in quarantena bloccando al suo interno non solo i condomini ma anche i pompieri e i due reporter, mentre all'interno iniziano ad avvenire fatti strani.
Ci troviamo di fronte a una strana epidemia, che trasforma le persone in pazzi assetati di sangue, una specie di rabbia e per tutto il film rimane il dubbio: zombi?
Tra la noia, le urla e le riprese più mosse mai viste nella storia del cinema assistiamo all'esplorazione del condominio, per cercare una via di fuga o un modo di fermare i contagiati.
Dal finale del primo film parte il secondo, filmato con la stessa tecnica, ma stavolta l'azione è divisa in due. Da una parte abbiamo una squadra di poliziotti che attraverso la telecamera posta sull'elmetto trasmettono le loro azioni, sembra di stare in un videogioco; dall'altra parte 3 ragazzini si infiltrano nella costruzione tramite un tombino sperando di registrare qualcosa di sconvolgente con la loro videocamera con l'idea di diventare famosi. Resteranno così intrappolati insieme agli altri malcapitati che, guidati da un comandante un po' particolare, continueranno le indagini lasciate in sospeso dalla spedizione precedente, rivelando misteri sconvolgenti, oltre che poco sorprendenti e molto prevedibili.
Niente di speciale, insomma, in queste due pellicole, che non fanno altro che riproporre l'idea - già vista e rivista - della visuale in prima persona affiancata dal mito ormai usato - e forse abusato - dei morti viventi.
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