lunedì 24 maggio 2010

Italo Martinenghi: 3 Supermen contro il padrino

I tre fantastici supermen, con le loro tutine circensi rosse e nere, un po' ladri un po' supereroi un po' acrobati un po' agenti segreti, rappresentano forse il non plus ultra della bizzarria che il cinema italiano degli anni '60-'70 poteva partorire, e lo dimostra anche il recente fenomeno youtubbaro Italian Spiderman che s'ispira non poco a questa vecchia saga cinematografica che ebbe al suo attivo svariati film, più o meno apocrifi, di produzione europea e/o mediorientale. E infatti proprio in questo episodio appare nel ruolo di uno dei tre supermen il divo del cinema ottomano Cüneyt Arkın, che fa il belloccio della situazione in una delirante quanto spassosa storia che tira in ballo una macchina del tempo di cui si vuole impadronire un boss mafioso, che si ritroverà contro appunto i tre supermen. I personaggi sono a dir poco macchiettistici (da segnalare il consigliere del padrino, un piccoletto rachitico di origine svizzera), e gli eventi del film spaziano da inseguimenti acrobatici a situazione pecoreccie alla Alvaro Vitali come quando i nostri si ritroveranno a palpeggiare un'infermiera mezza spogliata. La fattura del film poi è tale che, pur essendo stato realizzato alle soglie degli anni ottanta, sembra sia stato realizzato almeno un decennio o due prima; aggiunto a ciò una colonna sonora fatta di motivetti molto sixties, possiamo dire di essere di fronte a un autentico capolavoro pop-trash di fattura italoispanoturca, che sarebbe improprio e riduttivo catalogare come banale cagata perché nonostante la fattura povera, il budget da due soldi e le idiozie burlesche che si susseguono per tutto il film quel cinema basso-popolare che partoriva queste meraviglie cinematografiche al giorno d'oggi ce lo possiamo solo sognare.

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