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mercoledì 3 novembre 2010

John Landis: Burke & Hare

Immagino che per presentare John Landis basti citare alcuni dei suoi film più famosi, come The Blues Brothers, Animal House, Un lupo mannaro americano a Londra e così via. Bene, a quanto pare è tornato a dirigere dato che ieri sono andato qua a Leeds a vedere questo film intitolato Burke & Hare, di cui non sapevo un gran ché, avevo solo visto la pubblicità in giro, attratto dalla presenza di Simon Pegg (L'alba dei morti dementi, Hot fuzz ma anche qualche recente film hollywoodiano come Star system o Star Trek) e Andy Serkis (Smeagol/Gullum nella trilogia de Il signore degli anelli), poi quando il film è iniziato ho visto che il regista era lui e ne sono rimasto piacevolmente colpito (erano più di 10 anni che non faceva un film vero e proprio, pensavo avesse smesso).

Comunque, venendo al film, si tratta di una pellicola di produzione inglese, che racconta seppur con i toni ironici della black comedy (infatti il film si apre con la frase Questa storia è ispirata a fatti reali, tranne quelli che non lo sono) la vera storia di William Burke e William Hare, due irandesi nella Ediburgo dei primi dell'ottocento i quali, dopo aver scoperto che un professore di medicina del posto, il dottor Robert Knox (fra i cui studenti c'era pure Charles Darwin), acquistava cadaveri per le sue lezioni di anatomia, gli vendettero il corpo di un inquilino deceduto di morte naturale, ma non volendo perdere l'occasione di fare ancora soldi in questo modo iniziarono una carriera da serial killer. Ovviamente le grandi attese nascondono sempre una delusione per i più, dato che da un bravo regista del passato che torna a fare un film dopo un decennio ci si aspetta sempre qualcosa di sublime... ma devo dire che in questo caso, almeno per me, non è stato così. Ammetto che non si tratta del capolavoro di John Landis, e che la trama ha dei momenti un po' discontinui e che le gag non brillano per originalità (ho letto che gli sceneggiatori sono gli stessi del nuovo film St. Trinian's, che faceva cagare, quindi è senz'altro colpa loro), ma il film è senz'altro sopra la media delle commedie da multisala di questi tempi; i due protagonisti formano una coppia che funziona, e se la cavano più che bene anche i comprimari, fra cui spunta in qualche cameo anche qualche celebrità cinematografica come Ray Harryhausen (quello dei mostri in stopmotion) e Christopher Lee (Dracula, Sherlock Holmes e mille altre cose); dal punto di vista della storia anche il risovolto amoroso, che di solito in questi film è un po' disgustoso, qui è ridicolizzato e appare più digeribile, così come non è presa troppo sul serio neppure la satira nei confronti dei discutibili mezzi a cui a volte il progresso ricorre per progredire.


In conclusione, un film che mi sento di consigliare pienamente; John Landis forse non è più il genio anarchico dei suoi primi film ma dimostra di saper maneggiare il mezzo cinematografico ancora molto bene. La data dell'uscita italiana non è ancora nota, ma immagino che uscirà senz'altro.

venerdì 30 luglio 2010

Stephen, Charles e Edward Chiodo: Killer Klowns from Outer Space

Aggirandomi tra gli scaffali di un noto negozio di elettronica triestino, alla ricerca di un regalo appropriato per un buon amico, qualche mese fa, non potevo proprio prevedere cosa mi sarebbe capitato tra le mani...
Dal grosso cesto del grottesco, i film scontati che bene o male nessuno vuole, rimestando per qualche minuto salta fuori questo titolo...i pagliacci assassini dello spazio? Ma cos'è? E finisco per comprarlo al malcapitato festeggiato assieme ad altri commilitoni del trash.
Tutto finisce dimenticatoio, fino a qualche giorno fa, quando durante una serata a casa sua risbuca il divvuddì incriminato...

La prima cosa che salta all'orecchio (eh, si, proprio all'orecchio^__^) è la musichina del menù: un reprise del classico pezzo da circo, però magnificamente schitarrato da un oramai (ahimè) dimenticato gruppo punk-rock anni 80: i Dickies





Il film risulta essere aldisopra di ogni aspettativa!
In una cittadina americana,Crescent Cove, durante i casti amoreggiamenti giovanili nei parchi notturni, viene avvistata una posticcissima stella cadente, di dimensioni, forme e movenze spropositate... Mike e Debbie, i nostri eroi, una coppia di fidanzatini a dirla loro poco meno che ventenni si precipita sul luogo dell'impatto, scoprendo niente popodimeno che un'astronave a forma di tendone da circo...avventuratisi all'interno vengono subito a conoscenza della verità: dei malvagissimi clown extraterrestri stanno uccidendo gli abitanti della cittadina, conservando i corpi in dei grossi bozzoli di zucchero filato. Il loro monito alle forze dell'ordine però serve a ben poco: la centrale di polizia consta di ben 2 (e dico DUE) agenti: l'uno troppo prevenuto contro i giovani (ubriaconi fancazzisti e delinquenti) l'altro coinvolto emotivamente...trattasi infatti dell'ex fidanzato della protagonista, poco disposto ad archiviare la storia. E' solo dopo aver visto in azione i clown assassini che il giovane poliziotto si convincerà del pericolo e aiuterà Mike a liberare il paesino dagli alieni abbattendoli come si conviene a ogni clown: scoppiandogli il naso!
Finale decisamente appropriato con comparsa del gigantesco "clownzilla" abbattuto dall'eroico poliziotto Dave, in un modo tutto da scoprire...


Film scorrevolissimo e a mio avviso geniale per quanto riguarda tutto ciò che concerne i clown: Dall'astronave a forma di circo al gigantesco pagliaccio finale, passando per le "torte acide" e il pistolone sparapopcorn (al quale va una menzione: le tracce di popcorn attacate ai due giovani malcapitati vengono seguite da un cagnolino fatto di palloncini dai clown...ma quando pensi di esserti dimenticato del popcorn scopri che può mutare in dei simpaticissimi e dentuti pagliacetti-serpentello, terrore di ogni lavandaia quando escono dal cesto della roba sporca!)

Nasce come primo lungometraggio diretto e sceneggiato dai fratelli Chiodo, inizialmente stroncato ma che poi, grazie a un notevole successo di pubblico e a una maggiore facilità di "passaparola" è divenuto un vero e proprio cult del genere "B".

In definitiva un'ottimo modo di trascorrere una piacevole serata, come consiglia il retrocopertina, in compagnia di qualche amico e un paio di birre.
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