Devo dire innanzitutto che mi dispiace che abbiano deciso di interrompere definitivamente i film della vecchia linea, sicuramente ha influito su questa decisione il fatto che l’ultimo film precedente – La nemesi – è stato l’incasso più basso di sempre di un film di Star Trek, mettiamoci pure la recente moda hollywoodiana di reboottare qualsiasi film/telefilm del passato per sfruttare in maniera ipercommerciale qualsiasi franchise esistente e siamo a posto, Jean-Luc Picard e il suo equipaggio sono pronti per la pensione.
Ma veniamo alla pellicola in questione, iniziando dicendo che pensavo peggio. Il film è evidentemente superiore alla media delle schifezze da multisala, e ne sono rimasto positivamente colpito specialmente (ma forse anche per questo) perché sono partito a guardarlo con delle aspettative alquanto basse e invece si è rivelato qualcosa di abbastanza valido. Però i difetti non mancano, e non sono neppure piccoli, a cominciare dal cattivo, un minatore romulano (per la cronaca, i romulani sono i cattivi per eccellenza di Star Trek) venuto dal futuro a bordo di un’astronave stratosferica incolpando lo Spock del suo tempo di aver distrutto la sua gente, e tornato nel passato per vendicarsi; ora a parte il fatto che anche il cattivo del film immediatamente precedente era un romulano (ma questo non ha molta importanza, dato che come dicevamo sopra il reboot è dovuto proprio al fatto di cambiare target, passando dalla nicchia di fan al grande pubblico) e che il personaggio è quanto di meno originale si sia mai visto in un film di fantascienza… ma come fa un minatore a permettersi un’astronave di proporzioni bibliche?!? Il film è pieno di approssimazioni grossolane e ingenuità di tal fatta, del tipo: navi stellari con un equipaggio composto totalmente di pivellini alla prima esperienza (a un certo punto il nuovo Pavel Chekov – che parla come una badante russa – dice di avere 17 anni!), ma che sono già abilissimi in qualsiasi cosa, dal buttarsi col paracadute dallo spazio al combattimento corpo a corpo con energumeni grossi il quadruplo di loro su una piattaforma sospesa nel vuoto; a proposito, dovete sapere che scherma e ninjutsu sono la stessa cosa, anche perché sappiamo bene che tutti i giapponesi sono campioni di arti marziali. Poi ovviamente c’è tutto l’assortimento di pianeti e astronavi e qualsiasi altro oggetto tridimensionale che esplodono, macchine che volano nel burrone (scena che ha rotto parecchio le palle ai tempi dell’uscita del trailer), incontri troppo fortuiti necessari allo svolgimento della trama, cose che sembrano appartenere più all’universo di Star Wars che a quello di Star Trek: la bettola dove fare a botte con la gente, il poliziotto-robot a bordo della moto fluttuante, l’inutilissimo mostro sul pianeta ghiacciato.
Per non parlare di come la scusa del viaggio nel tempo fatto dal romulano che crea una nuova linea temporale, pur essendo interessante, appare proprio come una scusetta da poco per poter rimaneggiare tutto l’universo di Star Trek a piacimento, visto che comunque i cambiamenti vanno ben oltre questo…
In ogni caso devo dire che questa sequela di difetti per fortuna è controbilanciata dal fatto che il film si presenta bene, e devo dire che dal punto di vista del conoscitore della saga di Star Trek riesce ad essere pure abbastanza fedele a questo universo fantascientifico (senza dubbio contribuisce non poco a questo la presenza nel cast di Leonard Nimoy, il vecchio e originale Spock). Perciò che dire, nonostante l’evidente proposito di trasformare Star Trek in una commercialata il film riesce comunque ad essere un buon prodotto anche andando oltre questo discorso; non me la sento di promuovere a pieni voti questo reboot, ma una possibilità gliela voglio senz’altro dare, in attesa del sequel.
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