giovedì 20 maggio 2010

David Gebroe: Zombie Honeymoon


Cominciamo dalla fine: nonostante il disclaimer dopo i titoli di coda "...and any similarity to the name, character, or history of any person living, dead or living dead is coincidetal and unintentional." che fa sorridere e che ci avverte che si tratta di un'opera di pura fantasia, in realtà i fatti (o per meglio dire i personaggi) sono ben più che ispirati alla realtà. Già a partire dai nomi dei due protagonisti: Denise (la sorella del regista) e Danny (il defunto marito, di cui possiamo anche leggere qualcosa qui) e non ci sarebbe neanche da sottolineare la similitudine tra la morte (reale) sul surf e quella (nel film) sulla spiaggia, appunto dopo aver fatto surf.

Solo che in questo caso la situazione è surreale.
Danny e Denise si sono appena sposati e sono in luna di miele, la felicità che provano non è descrivibile a parole, i fatti ci mostrano quanto siano legati e gli attori riescono benissimo a rendere l'idea. Tutto va per il meglio, fino a quanto, durante una giornata passata al mare, una strana persona uscita dal mare si scaraventa su Danny, vomitandogli in bocca il suo sangue. Entrambi muoiono immediatamente dopo.
Danny viene trasportato d'urgenza in ospedale dove poco più tardi riprenderà conoscenza, sembrando in forma e perfettamente sano.

Poco per volta, però, Danny inizia a sentire delle pulsioni che lo portano a nutrirsi di carne umana, che si fanno sempre più forti e lo costringono a commettere efferati omicidi alla luce del giorno. Come se non bastasse, inizia anche a decomporsi poco per volta, pur mantenendo un po' di lucidità.
Denise passa quindi in brevissimo tempo dall'immensa gioia del matrimonio e l'idea di passare il resto della vita con la persona che ama alla tragedia e alla disperazione di dover dire addio alla persona che conosceva, a ciò a cui più teneva al mondo, vedendolo poco alla volta trasformarsi in un essere che non aveva più niente da offrirle se non una vita di sofferenze.

Il culmine viene raggiunto quando Danny assale la coppia di amici che gli stava facendo visita, Buddy e Nikki. Questa riesce a scappare mentre Denise è ancora legata troppo a Danny e non se ne può allontanare.
La polizia non riuscirà a fermarlo, ma anzi finiranno tutti per essere mangiati, tranne Denise che si
 salverà riuscendo a scappare e, ci viene fatto intuire, ricominciare una nuova vita.

La fusione tra horror e romantico, fa di questo film un prodotto particolarmente interessante sotto diversi aspetti.
Prima tra tutte la metafora per cui lo zombi può essere assimilato ad un alcolizzato o drogato che pian piano si consuma, consumando anche i suoi cari che nonostante si accorgono del problema e cerchino di risolverlo, non possono allontanarsi dalla persona amata nonostante la situazione drammatica.
In questo caso però dopo la morte del "malato" la protagonista non si lascia vincere dalla tristezza e dai rimorsi, ma si fa coraggio e riprende la sua vita, lasciandosi alle spalle i brutti ricordi e continuando ad inseguire i suoi sogni.

Per quanto riguarda l'idea dello zombi in sé, Gebroe non ha voluto limitarsi a riproporre il solito cliché che tutti conosciamo, con orde di non-morti che invadono il mondo, ma ha voluto ridisegnare questa figura a modo suo, rileggendo in parte la maledizione del lupo mannaro (infatti dopo essere morto, Danny ritorna al suo aspetto normale) e prendendo ispirazione dalla natura: come le api dopo aver punto perdono il pungiglione e muoiono, così lo zombi dopo aver vomitato il suo sangue (ed eventualmente contagiato una vittima), finisce anche lui la sua esistenza.

Il film non è troppo impegnativo e si presenta bene, partendo con un clima allegro e particolarmente spensierato, raggiungendo in alcuni attimi picchi da commedia ma mantenendo il suo tono serio e, soprattutto nelle battute finali, cupo.
Il dvd italiano della Gargoyle video è soddisfacente, i sottotitoli in italiano sono buoni ma il doppiaggio nella nostra lingua purtroppo perde molto, consiglio quindi di vederlo in lingua originale e, se necessario, sottotitolato.

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