Ormai ritiratosi dalla carriera militare, John Matrix vive una vita felice con la piccola Jenny in una villa in montagna, ma viene rapito da un folto gruppo armato (impossibile rapire tanta muscolosità se si è in meno di un plotone) insieme alla bambina e costretto ad uccidere il presidente.
Ovviamente il nostro macho austriaco è un uomo d'onore e non si piegherà al ricatto di un gruppo di delinquenti pronti a tutto pur di ribaltare il governo ed entrerà in azione, a dir la verità non tanto per il rispetto dell'autorità massima del paese, quanto per riabbracciare la sua bambina.
Arnold si ritroverà così, stavolta (come se fosse la prima volta), ad affrontare da solo un intero esercito asserragliato sull'isola che funge da quartier generale e sulla quale è tenuta prigioniera Jenny, ma per arrivarci dovrà prima liberarsi della fitta rete di informatori che stanno tramando per la morte del presidente e compiere le ricerche necessarie a localizzare la base nemica.
L'intero film è un continuo susseguirsi di scene d'azione, tra inseguimenti in auto, sparatorie, esplosioni, altre sparatorie e più esplosioni, come è giusto aspettarsi dal regista di Classe 1984 e Grosso guaio a Chinatown, unito ai muscoli e alla mediocre recitazione di un palestrato dal cuore d'oro qual'è Schwarzenegger.
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