martedì 10 agosto 2010

Quentin Tarantino: Le Iene + Pulp Fiction

Le Iene

Pulp Fiction
Quentin Tarantino e Roger Avary ricevono il Premio Oscar
per la sceneggiatura di Pulp Fiction


Scritti e diretti da Quentin Tarantino nei primi anni '90, Le Iene (Reservoir Dogs) e Pulp Fiction sono fanno parte della cosiddetta "trilogia pulp, che include, nel mezzo, Due Vite al Massimo (True Romance, diretto da Tony Scott). Sono finemente collegate le tre pellicole, con personaggi in comune, rapporti di parentela e, a quanto si può immaginare, una valigetta di diamanti.

Mr Blonde ha una sorpresa per Mr White e Mr Pink
Tutto inizia con una rapina: sei uomini che non si sono mai visti vengono assoldati da una conoscenza comune per prendere parte ad una rapina ad una gioielleria. Si tratta di un lavoro facile, che consiste nell'entrare, farsi consegnare una valigetta piena di diamanti appena arrivati da Israele e uscire in 2 minuti, non un secondo di più.
Per la riuscita del colpo e per ridurre al minimo i rischi Joe (Lawrence Tierney, il mandante) ordina agli scagnozzi di non dirsi i rispettivi nomi e perciò impone loro di usare dei nomi fittizi: Mr. Brown (Quentin Tarantino), Mr. White (Harvey Keitel), Mr. Blonde (Michael Madsen), Mr. Blue (Edward Bunker), Mr. Orange (Tim Roth) e Mr. Pink (Steve Buscemi, il quale non felice del nome assegnatogli provocherà una breve e ilare discussione).

Da sinistra verso destra: Mr Blonde, Mr Brown, Mr White, Eddie il bello,
Joe, Mr Orange e Mr Pink
Mr White e Mr Blonde non
vanno molto d'accordo
Ma il film non è incentrato sulla rapina, bensì sulla vicenda che si viene a creare a causa di un imprevisto: tra i 6 uomini c'era un infiltrato della polizia, il colpo fallisce e i superstiti della sparatoria nella gioielleria si ritrovano nel capannone che era il punto d'incontro prefissato.
Poco alla volta facciamo meglio la conoscenza di tutti i personaggi, fino a scoprire chi è stato ad incastrare il gruppo e volgere al tragico finale.

Mr Blonde estrae il rasoio
Celebre la scena in cui Mr Blonde, rimasto nel capannone da solo con un poliziotto legato ad una sedia e Mr Orange disteso a terra moribondo, inizia a dar sfogo alla sua vena di sadismo, torturando il malcapitato per puro diletto e arrivando a tagliargli un orecchio con un rasoio cospargendolo poi di benzina, pronto a dargli fuoco; in questo modo conferma la dubbia sanità mentale attribuitagli da Mr White, che lo accusava di aver scatenato la sparatoria nella gioielleria.

Una scena nelle battute conclusive del film
Il classico stallo alla messicana, tanto amato da Tarantino

Essere un gangster non vuol dire avere per forza
un aspetto sempre minaccioso
Dello smistamento dei diamanti rubati si dovrà occupare Marsellus, componente di spicco della malavita di Los Angeles, ma anche qui sorgeranno dei problemi ed è proprio quando due dei suo uomini, Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) stanno andando a recuperarla, inizia la storia di Pulp Fiction.
In realtà non è dato sapere cosa sia contenuto nella valigetta che Marsellus rivuole, ma essendo i due film collegati è legittimo immaginare che le cose stiano così. E del resto è molto più logico che non alcune speculazioni che girano per la rete come: una lampadina arancione (cosa che effettivamente conteneva per illuminare chi la aprisse, ma assolutamente non credibile ai fini della storia) o il vestito di Elvis.
Un attimo prima hai fatto
saltare la testa di uno e un attimo dopo
vai col twist!
L'unica cosa certa è che chiunque l'apra rimane abbagliato e stupito, senza parole.

Oltre a riprendere (con le pinze) la storia de Le Iene, Pulp Fiction ne ricalca anche struttura e stile, infatti oltre alla componente cruda e quasi splatter che è uno dei marchi del regista qui di nuovo troviamo la storia spezzata (questa volta in episodi, nel precedente usando dei flashback) per non dare in pasto tutto subito allo spettatore ma farlo attendere, incuriosirlo e poi svelare qualche dettaglio, una parte di storia rimasta celata fino al momento opportuno.

Uma Thurman nella parte
di Mia Wallace
Parlando della trama: il film è suddiviso in capitoli, parti di storia che si intrecciano tra loro, non solo per i personaggi ricorrenti ma anche per i salti temporali da uno all'altro.
Così, ad esempio, si inizia con una rapina in una tavola calda (da parte di Tim Roth e Amanda Plummer) e si continua un attimo dopo con Vincent e Jules che stanno andando a recuperare la valigetta che sarà uno dei punti focali della pellicola.
A questo punto assistiamo all'episodio in cui Vincent porta fuori a cena Mia Wallace (Uma Thurman), la moglie del suo capo, serata che terminerà quasi in tragedia.
Far saltare la testa di uno nella propria
auto, può lasciare qualche segno
Si tornerà poi ancora sulla faccenda della valigetta, ma non prima di aver visto Bruce Willis nei panni di Butch Coolidge, un pugile sulla strada del declino che fa un torto a Marsellus Wallace (Ving Rhames), con tutti i problemi che ne possono nascere.
Infine, per continuare con i salti temporali, si ritorna su Vincent e Jules che tornano dalla loro missione, ma qualcosa va storto e i due dovranno fermarsi a chiedere aiuto ad un amico di Jules, Jimmie Dimmick (Quentin Tarantino) e chiamare Mr Wolf (Harvey Keitel, già nella parte di Mr White in Le Iene) per risolvere la delicata questione.
Eliminatto l'inconveniente, i due vanno a colazione e si troveranno proprio nella tavola calda in cui tutto è iniziato...

Bruce "Butch" Willis
Purtroppo non è facile spiegare a dovere con semplici parole lo svolgimento della storia di Pulp Fiction ed è necessario perciò vederlo per poter comprendere appieno di cosa si parla quando si fa riferimento a questo film, anche perché è così denso di dettagli e citazioni (in perfetto stile tarantiniano) che non sarebbe possibile descriverli tutti.
Nota di merito va ad un'altro dei marchi di fabbrica di Quentin, ossia i dialoghi. Questo film sarebbe potuto durare la metà (2 ore e mezza non sono poche) se fossero stati tagliati tutti i dialoghi non essenziali allo svolgimento della storia, ma qui gli scrittori sono riusciti a fare di queste presunte inutili parole, il punto di forza del film.
La morte ti sorprende, con un libro in mano,
dopo aver cagato

In conclusione: si tratta di due titoli importanti non solo per i fan di Tarantino, ma che dovrebbero essere visti almeno una volta da chiunque, perché se i primi lavori di un giovane regista possono essere di questo calibro, allora mi chiedo perché il cinema attuale è pieno di obbrobri, anche e soprattutto prodotti da grandi nomi,

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