Tarantino è tornato. Dopo il più che buono
Inglourious Basterds, ora
ci propone il vecchio west nella sua personale versione, che ogni tanto strizza l'occhio verso i spaghetti-western da lui tanto ammirati, ma non pensate nemmeno lontanamente che abbia voluto emularli. Era
da Kill Bill vol. I che non mi esaltava così tanto un suo film. Spettacolare e bastardo, i dialoghi forse non sono all'altezza di
Pulp Fiction ed è forse un bene, perché così riusciamo ad apprezzare in toto un film che altrimenti sarebbe stato valido solo per 2-3 scene, mentre la restante parte fungeva da contorno opaco. Quentin si avvale di un gruppetto di attori di assoluto spessore e fama: l'ottimo Christoph Waltz che, abbandonate le vesti di generale SS del precedente film tarantiniano, impersona un particolare dentista tedesco che a tratti, nella prima parte del film, toglie i riflettori al protagonista Jamie Foxx (Waltz candidato ai premi oscar 2013 come attore non protagonista). Un Leonardo di Caprio nella parte del cattivo che, a sorpresa, gli riesce piuttosto bene e ce ne da prova in una scena topica del film. Samuel L. Jackson irriconoscibile nel ruolo del "maggiordomo-mentore" di colore del latifondista e schiavista Calvin Candie (Leonardo di Caprio), impersonando meravigliosamente lo stereotipo del vecchio nero, e stronzissimo, che ha sposato di buon grado la compagnia dei padroni bianchi e quindi di detestare e insultare i suoi simili (memorabile). Infine Jamie Foxx che non mi ha convinto molto, non per demerito suo, ma bensì perché è stato sovrastato dagli altri elementi presenti nel film. E a proposito di questo, una nota speciale alla colonna sonora è d'obbligo. Oltre ai vari omaggi di Tarantino verso le canzoni che hanno reso celebri i film di
Django impersonati da Franco Nero (bella la scena del suo cameo) e pure il tema di
Lo Chiamavano Trinità, non si può rimanere impassibili quando partono le prime note di "100 Black Coffins" di Rick Ross... una canzone hip-hop?!? Si, ma per quanto non c'entri nulla col film, si adatta maledettamente bene alla scena del film che la sorregge. Infine "Who Did That To You" di John Legend è sublime, una canzone che accosteremo per sempre a questo Django di Tarantino.
Inutile raccontarvi la trama, vi basti guardare il
trailer per farvi l'idea, ma attenzione; come spesso accade questi filmati non rendono giustizia al film in sè, nella sua totalità, perciò guardatelo con riserva.
Se vi è piaciuto
Il Grinta dei fratelli Coen e apprezzate la regia di Tarantino, non resterete delusi. Se invece siete fans sfegatati degli spaghetti western ed in particolare del Django originale, vedete di non partire prevenuti e godetevi semplicemente il vecchio West alla Tarantino, apprezzandone la musica e le scene d'azione. Ne vale la pena.
Voto: 8
Azzarola... non vedo l'ora di vederlo!
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