Un film che è diventato famoso per una scena di stupro. Potrebbe bastare questo a descrivere Irreversible, che tanto scalpore ha fatto a partire dalla sua presentazione al festival di Cannes del 2002 (porto come esempio la recensione del Guardian). C'è chi apprezza questo genere e chi lo odia, difficile porsi nel mezzo. E visto che non mi piace fare le cose facili, mi metto esattamente a metà tra l'adorazione e il disgusto, giusto per ricordare cosa ho provato al vedere A Serbian Film.
Perché l'adorazione:
Scoprire poco alla volta i fatti che hanno preceduto una vicenda di violenza, addentrandosi nella vita dei personaggi seguendo un filo cronologico che invece di sciogliersi si arrotola, un viaggio nel tempo a ritroso che svela la verià poco alla volta, mostrando la vita dei protagonisti nella loro semplicità e, perché no, tristezza e pateticità. Lo stile della telecamera in continuo movimento può risultare fastidioso, ma in gran parte delle occasioni regala un senso di autenticità alla pellicola.
Perché il disgusto:
Una violenza esagerata, che scopre la orrida realtà senza usare mezzi termini. Violenza fisica e carnale, lanciata sullo schermo per disgustare e annichilire lo spettatore, apparentemente senza motivo. Ma il motivo c'è ed è quello di creare un riflesso nella nostra testa, che ci faccia rendere conto del male che possiamo farci con i nostri errori e con le nostre scelte. E se anche spesso è colpa nostra, non sempre possiamo fare qualcosa per evitare il peggio. E quando il peggio arriva, ormai è troppo tardi per tornare indietro e pentirsi per ciò che si è o non si è fatto. La realtà a cui ci mette davanti questo film è dura e dolorosa, ma non possiamo negarla.
Di certo non una visione per tutti. Ci vuole un po' di stomaco. Ma soprattutto di testa, altrimenti si rischia di vederlo solamente per lo schifo che ci mette davanti agli occhi e non per (anche) i contenuti più profondi, celati ai più.
Nel cast segnaliamo Monica Bellucci, Vincent Cassel e Albert Dupontel.
"Le temps detruit tout", il tempo rovina tutto, e Irreversible ce lo dimostra nel migliore dei modi.
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